Inghilterra, le lodi fanno bene agli alunni difficili
Londra, sta per suonare la campanella dell’ultima ora in una comprehensive school di periferia, una di quelle scuole definite a rischio, zeppa di studenti “difficili”. Il professore, prima di lasciare liberi i ragazzi, si congratula apertamente con George, Michael e John, tre piccole pesti di circa 12 anni che oggi si sono comportati un po’ meglio del solito. Lo fa a voce alta, in modo che tutti sentano, elogiando i progressi a livello relazionale compiuti dai suoi tre alunni. La situazione qui ipotizzata potrebbe diventare regola quotidiana, se i docenti d’oltre Manica dovessero prendere per buona la teoria di tre eminenti psicologi britannici, membri dell’altrettanto prestigiosa British Psychological Society. I tre ricercatori sostengono che il buon comportamento di un alunno debba essere sottolineato da una lode, da un complimento esplicito fatto dal docente, così come accade – o dovrebbe accadere – quando il professore è contento per un compito ben svolto o per un’interrogazione soddisfacente. Gli insegnanti che hanno sperimentato e messo in atto questo semplice accorgimento si sono impegnati ad aumentare il numero degli elogi fatti ai propri alunni in caso di comportamento accettabile, diminuendo al tempo stesso il numero dei rimproveri in caso contrario. In questo modo, secondo il quotidiano The Guardian che ha riportato la notizia, la percentuale di studenti che ha progressivamente migliorato la qualità della presenza in classe è schizzata addirittura al 94%.