Il ministro dell’Istruzione inglese Estelle Morris, sotto pressione per la controversa vicenda delle valutazioni pilotate nelle prove finali della scuola secondaria (corrispondenti agli esami di stato italiani), prendendo coscienza, inoltre, delle performance negative della scuola primaria, comunque al di sotto degli standard fissati, in lettura e aritmetica, decide di rassegnare le dimissioni.
Ricordiamo brevemente i precedenti. In Inghilterra, l’iscrizione alle università più prestigiose, con assegnazione di relative borse di studio, è legata ai risultati dei test A-level.
Questi test, introdotti nel 1950, sono stati accusati, anche dalle associazioni di docenti e presidi, d’essere troppo selettivi e di non consentire l’accesso agli studi superiori e ai college più blasonati a studenti provenienti da famiglie con basso reddito. Lo scorso anno, dopo oltre 50 anni, quindi, detti test sono stati modificati, risultando, come dimostrano le prove, abbastanza più semplici e consentendo a diverse migliaia di studenti di raggiungere più alti punteggi.
La valutazione dei test è assegnata alla Commissione OCR (Oxford Cambridge Rsa) che, sembra (ma la Commissione respinge le accuse) per mancanza di risorse finanziarie e nell’impossibilità di assegnare agli studenti meritevoli il pass per le università, abbia sottovalutato le prove d’esame. Naturalmente questo ha scatenato le ire delle associazioni docenti e dirigenti delle scuole penalizzate e delle associazioni di famiglie e studenti (molte stanno intraprendendo azioni legali per vedere riconosciuti i propri diritti).
Il Ministro Morris ha dovuto istituire, su pressioni delle organizzazioni della scuola, una commissione indipendente per far luce sull’intera vicenda. I risultati sembrano, almeno in parte, confermare la sottovalutazione dei test, soprattutto in certe materie.
A questo fatto, che getta discredito sull’intero sistema scolastico inglese, si sono aggiunti i risultati scadenti registrati dagli studenti nella scuola primaria, in lettura e aritmetica, significativamente al di sotto degli standard previsti dalla Morris. Da ciò le dimissioni, che il Governo Blair ha già accettato, sia pure con rammarico, riservandosi di nominare il nuovo ministro nei prossimi giorni.
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