Noi docenti infanzia iscritti in GaE esattamente come i restanti precari assunti con la fase C del piano di assunzioni, siamo ad oggi, ancora escluse dal suddetto piano previsto dalla Buona Scuola, al quale abbiamo creduto e dato sostegno fin dall’inizio, e al quale piano abbiamo pieno diritto di partecipare, in nome di una giustizia sancita nei principi essenziali della nostra Costituzione.
Oltre all’amarezza ed alla delusione per la palese discriminazione subita, in ragione di un progetto 0-6, del quale nessuno dei suoi ideatori, come in un paese di diritto dovrebbe accadere, ci ha spiegato pubblicamente i contenuti e i tempi di attuazione, dandoci informazioni vaghe e improbabili, vi è la rabbia per la prossima indizione di un nuovo concorso, nonostante le file interminabili dei docenti che ancora popolano le GaE e GM, e questa ci pare una ovvia presa per i fondelli.
Inoltre, noi docenti precarie ancora rimaste in gae, stiamo subendo un’altra grave ingiustizia, che è quella dell’inserimento delle diplomate magistrali in queste graduatorie, che senza nemmeno il possesso di una idoneità ad un concorso, si stanno collocando davanti a chi, di concorsi ne ha superati anche più di uno, continuando così a calpestare ingiustamente i nostri diritti, oltre a riempire queste graduatorie che dovevano essere svuotate nel 2016, stando alle dichiarazioni del governo, verso il quale stiamo perdendo ogni fiducia.
Chiediamo a questo punto ruolo giuridico, o l’immediata immissione in ruolo alla pari degli altri docenti assunti in fase C, prima che le gae si riempino di nuovo, utilizzando i posti previsti per il concorso, e costituendo un piano di potenziamento facilmente realizzabile, riducendo le classi pollaio, che per una fascia di età così delicata, costituiscono una vera e propria testimonianza di irresponsabilità istituzionale.
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