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Ingressi diversi per maschi e femmine, DS nella bufera: “Misura anti-Covid. Il criterio per genere? Tradizione della scuola”

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I genitori degli alunni della scuola media Piazzi di Palermo sono letteralmente in rivolta. Il motivo? Una comunicazione partita dalla scuola a proposito delle modalità di ingresso nell’istituto da attuare nei prossimi giorni che sta facendo discutere. Nella nota, diffusasi rapidamente nei vari gruppi WhatsApp, si legge che le alunne entreranno qualche minuto prima rispetto ai compagni maschi. Ma come mai?

“A partire dal giorno 15 settembre le alunne entreranno al suono della prima campana (ore 8:00) e gli alunni al suono della seconda campana (ore 8:03)”, questo l’annuncio comparso nel sito dell’istituto, come riportato da La Repubblica. Queste parole hanno praticamente scatenato l’inferno, tra genitori infuriati che hanno accusato la dirigente di sessismo e scarsa sensibilità.

Le linee guida anti-Covid lasciano troppa discrezionalità ai DS?

In particolare, molti genitori si chiedono perché si facciano tali differenze, perché proprio in base al sesso e come si potrebbero gestire eventuali casi di alunni transgender, che potrebbero sentirsi discriminati da tale pratica.

La preside Aurelia Patanella ha replicato alla pioggia di critiche ricevute, difendendo la sua scelta e spiegandone le motivazioni: “Negli scorsi due anni le norme anti-Covid hanno imposto ingressi scaglionati per classi, quest’anno la normativa non lo prevede, ma resta la necessità di evitare assembramenti. Se avessi previsto l’ingresso scaglionato per piani o per classi non avrei comunque scongiurato gli assembramenti”. La DS ha quindi deciso di ovviare alla mancanza di particolari obblighi da adempiere per contrastare il Covid a maniera sua. Dovremo aspettarci altre decisioni particolari in altre scuole conseguenti all’eccessiva discrezionalità che le linee guida Covid hanno lasciato ai dirigenti?

Perché proprio questo criterio?

Ecco cosa ha detto la preside sulla scelta di dividere gli alunni proprio in base al sesso: “Avrei potuto scegliere il criterio alfabetico, ma sarebbe stato molto più complicato per gli studenti. Il criterio per genere è una tradizione della nostra scuola. Da 20 anni alunni e alunne si alternano. Non escludo che al secondo quadrimestre entrino prima i maschi e poi le femmine”.

E dalle accuse di sessismo si difende così, cercando di rassicurare i genitori: “E’ chiaro che se viene un bambino vestito da bambina, può entrare anche con le alunne. Noi non mandiamo via nessuno e mai lo faremo. Non accetto polemiche strumentali. È solo il modo più immediato per garantire l’ingresso ordinato e in sicurezza degli studenti”.