Anche Azione Civile, il movimento politico fondato da Antonio Ingroia, interviene sulla questione della chiamata diretta.
“Alcuni dirigenti scolastici si stanno sbizzarrendo e, come era stato largamente previsto, la chiamata diretta per assumere i docenti sta diventando una barzelletta nazionale” sostiene Azione civile che richiama le domande che alcuni ds avrebbero rivolto ai docenti candidati: “Lei ha intenzione di fare un figlio?- Lei ha figli da accudire, li porterà con sè? Lei per caso è già incinta?”
ll movimento di Ingroia non ha dubbi su criteri che molti ds stanno seguendo: “Dopo aver appurato se le docenti da assumere sono carine, se sanno muoversi bene e se sono disponibili a trasferirsi lontano da casa, adesso i presidi vogliono essere sicuri di non ritrovarsi una futura mamma nell’ organico scolastico”.
Secondo Azione Civile il futuro della scuola italiana è segnato: “Meno studenti, meno docenti e meno stipendi, meno compiti, meno meritevoli, meno soldi, meno investimenti economici da parte dello Stato, meno studio, meno professionalità”.
“In compenso – continuano gli aderenti al movimento – resta la rabbia dei docenti che negli ultimi 3 anni sono stati additati da questo governo come se tutti i mali dell’Italia dipendessero da loro. Restano i docenti che sono stati insultati, maltrattati dai genitori istigati dal governo e dai giornalisti, docenti non sempre ascoltati dagli alunni, ma spesso anche sbeffeggiati e a volte perfino picchiati, e anche ripresi in video e mostrati sui social, se i voti ottenuti non erano quelli di loro gradimento”.
Ma – si chiede retoricamente Azione Civile – questo Governo che pretende il merito dai docenti quali risultati ha portato a casa, finora?
L’elenco dei fallimenti è lungo: “Dov’è la crescita del PIL ? Dove sono i trattati europei e le imprese straniere che dovevano investire in Italia e farci uscire dall’ impasse economica? Dov’è la soluzione della crisi finanziaria se, invece, siamo in deflazione? … Dove sono le leggi che dovevano aumentare l’occupazione? Dov’è la promessa diminuzione del debito pubblico che invece nel 2016 è salito fino a 2.249 miliardi?”
La conclusione è scontata: “Chiediamo al governo di ammettere i suoi errori prima di parlare e puntare il dito contro gli altri e contro i docenti! Ma chiediamo anche che venga cambiata questa inopportuna chiamata diretta dei presidi con colloqui intollerabili da parte dei docenti che devono subire trattamenti vergognosi”.
E nel concreto Azione Civile chiede anche che “si diano precise disposizioni ai dirigenti scolastici e che si facciano tutti i possibili controlli ispettivi sulle loro azioni”.
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