Come è accaduto già in altre occasioni, l’anno scolastico si sta concludendo con le proteste.
Oggi 6 maggio erano in sciopero i sindacati di base, mentre i sindacati maggiormente rappresentativi hanno proclamato lo stato di agitazione e si preparano ad uno sciopero, forse per il 1° giugno
Sul tappeto c’è il problema di un contratto nazionale scaduto da 40 mesi, in una situazione di inflazione galoppante.
Ma a far traboccare il vaso è intervenuto il decreto legge 36 con le norme su reclutamento e formazione incentivata.
Quello che preoccupa di più i sindacati è il fatto che le risorse per pagare l’incentivo verranno recuperate da una riduzione degli organici del potenziamento nella misura di 9.600 posti nell’arco di 5 anni sempre a partire dal 2026.
Ma intanto nei prossimi giorni si aprirà al Senato il dibattito sul decreto che potrebbe essere approvato definitivamente con qualche modifica più o meno importante.
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