Uno dei primi Istituti a partire con le occupazioni è il già noto liceo Virgilio di Roma, dove un pugno di studenti, circa 300, giovani e forti, da quattro giorni, hanno deciso di tenere in ostaggio la loro scuola, impedendo agli altri 700 di fare lezione, professori compresi.
E per l’occasione, scrive Il Messaggero, questi ragazzi organizzano attività di studio alternative, una delle quali, poi saltata, è apparsa quantomeno azzardata, quella cioè di invitare a parlare un leader degli antagonisti, vicino alle ex Br.
Ma si sarebbe parlato pure della complessa questione israeliano-palestinese, dal titolo “Palestina libera” a cui sarebbero seguite feste serali con djset nel cortile di via Giulia, con tanto di casse, cantante e chitarrista lanciato sopra ai ragazzi, che, ovviamente, erano assembrati senza mascherine.
Da qui le dichiarazioni del presidente dei dirigenti scolastici del Lazio, Mario Rusconi, che da sempre si batte contro questa forma di protesta: “Ancora una volta siamo di fronte ad una minoranza che prevarica la maggioranza. La cosa curiosa, è che i ragazzi del Virgilio protestano contro le entrate scaglionate, perché dicono di non avere tempo per studiare. Il paradosso è che nella loro occupazione nessuno studia e non si dica che i quattro corsi organizzati hanno un qualche significato culturale. Purtroppo siamo di fronte all’assenza totale di confronto democratico”.
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