Manca ancora un mese a Natale e, come ogni anno, partono le polemiche su presepe, canti natalizi e dintorni.
E’ di queste ore la notizia che in un paese del bergamasco, Casazza, la banda parrocchiale dovrà modificare il proprio programma perchè considerato troppo “religioso” dalla scuola: la banda infatti aveva già programmato un concerto presso la scuola e aveva pensato di chiudere con l’Adeste Fideles. E invece niente da fare: la scuola ha detto che i bambini appartenenti ad altre religioni potrebbero sentirsi offesi, e così si è ripiegato su Jingle bell rock.
Difficile capire a quali estreme conseguenze potrebbe arrivare la tesi del “non offendere le sensibilità di chi appartiene ad altre religioni”.
Si arriverà anche a consentire l’ esonero dallo studio di parti significative dei programmi di studio di alcune discipline? Anche gli straordinari affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni potrebbero offendere i non cattolici che potrebbero legittimamente richiedere un programma di storia dell’arte ridotto o comunque “personalizzato”.
Viceversa i creazionisti potrebbero chiedere di essere esentati dallo studio della teoria dell’evoluzione, e ci fermiamo qui perchè non si capisce bene per quale motivi debbano essere tutelate le fedi religiose e non le appartenenze filosofiche.
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Il rispetto delle sensibilità diverse da quella della maggioranza è sacrosanto e doveroso, ma forse dovrebbe essere interpretato e messo in pratica “cum grano salis”, altrimenti si rischiano paradossi da cui potrebbe essere difficile uscire.
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