Il prossimo anno scolastico dovrebbe iniziare a metà ottobre e il periodo dal 1° settembre a quella data potrebbe essere utilizzato per attività didattiche per tutti e per i recuperi per gli studenti più fragili, anche con la formazione di piccoli gruppi di studenti, con orari flessibili e così via: è la proposta di Condorcet, un gruppo di lavoro che raccoglie insegnanti, dirigenti scolastici e operatori interessati in vario modo ai temi della politica scolastica italiana.
Secondo il gruppo Condorcet a partire da settembre “servirà un periodo piuttosto lungo di raccordo, cioè un mese e mezzo in cui, in qualche modo, si possa portare a termine il lavoro dell’anno scolastico precedente”.
“Ma – avverte Condorcet – questo periodo rischia di essere inutile se viene limitato a poche settimane (tre, come è stato anticipato da qualche giornale) per iniziare poi in fretta il nuovo anno. La cosa più importante, in questo momento, è evitare la fretta: solo così si potranno ricucire gli strappi causati dall’emergenza”.
Questo periodo di 6-7 settimane a dovrebbe servire anche a recuperare le lacune accumulate nel corso del 2019/2020.
Ma cosa succederà agli studenti con le insufficienze, se non le recuperano?
“Ovviamente – risponde il gruppo – non essendoci bocciature o sospensioni del giudizio, gli alunni restano nelle loro classi, però è evidente che dovranno recuperare le insufficienze entro la fine dell’anno prossimo, pena il rischio di sospensione o bocciatura a giugno 2021. In questo modo la serietà della scuola è garantita, anche se per quest’anno tutti sono stati ammessi alla classe successiva”.
Secondo Condorcet, la data del 15 ottobre dovrebbe valere anche per le questioni di natura amministrativa: “In questi giorni si parla molto di assunzione dei precari, di riapertura delle graduatorie, di supplenze ecc. Tutti temi fin troppo discussi nella nostra politica scolastica. La scuola rischia di collassare, perché qualsiasi soluzione scontenta qualcuno e si rischia di prendere decisioni che non sono nell’interesse degli studenti”.
“La nostra proposta – conclude il gruppo – è questa: consideriamo in tutto e per tutto metà ottobre come data di inizio del nuovo anno scolastico. Questo permetterebbe di avere più tempo per concludere tutte quelle operazioni: concorso straordinario e avvio del concorso ordinario, riapertura delle graduatorie ecc., tutto potrebbe essere fatto con più calma, perché fino a metà ottobre resterebbe in vigore il quadro precedente. E nel mese e mezzo da inizio settembre avremmo sulle cattedre gli stessi docenti che abbiamo adesso, magari prolungando per tutto questo periodo la nomina dei supplenti adesso in carica”.
Vedremo se la proposta, che sembra contenere molti elementi di buon senso, verrà tenuta nella debita considerazione dal Ministero e dai sindacati.
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…