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Iniziativa in difesa dell’insegnamento delle lingue straniere

Centinaia di docenti di lingue e diversi gruppi Lend (Lingua e Nuova Didattica) hanno lanciato un appello in difesa della qualità dell’insegnamento delle lingue straniere. Il quotidiano "la Repubblica" sta raccogliendo on line le adesioni.

Ecco una parte dei contenuti dell’appello, sostenuto anche  dal Coordinamento Genitori Democratici Nazionale: "Lo studio dell’inglese nella riforma Moratti vive una palese contraddizione tra le parole" e i fatti. Le parole – affidate a programmi tv sostanzialmente privi di contraddittorio, agli slogan elettorali e agli spot televisivi – inducono a credere che la riforma Moratti incrementi e migliori lo studio dell’inglese. I fatti – contenuti nel primo decreto applicativo della legge 53/2003 – rivelano invece che: l’inglese, non solo non verrà incentivato alle elementari, ma sarà addirittura quasi dimezzato nell’attuale scuola media; la seconda lingua comunitaria verrà studiata per un numero di ore inferiore a quello previsto nelle classi in cui l’insegnamento della doppia lingua è già in atto da anni.
E’ infatti evidente che la riduzione dell’orario di insegnamento limiterà inevitabilmente il raggiungimento di importanti obiettivi linguistici e formati legati all’apprendimento delle lingue. La possibilità di introdurre ore aggiuntive opzionali in lingua straniera non potrà colmare, per il carattere facoltativo, la lacuna creatasi dalla drastica riduzione delle ore obbligatorie per tutti. Inoltre, la frantumazione dei tempi dell’apprendimento fra attività obbligatorie ed opzionali, insieme alla diversificazione imposta da scelte individuali di tempi e attività da parte delle singole famiglie, provocherà la rottura dell’unità-classe, dell’organicità del curriculum e del continuum temporale, didattico e relazionale della formazione dei nostri allievi.
Le lingue saranno inoltre ulteriormente mortificate a livello culturale e pedagogico, oltre che in termini di riduzione oraria, anche nel futuro sistema dei licei e della formazione professionale.
Chiediamo pertanto il blocco dell’attuazione della riforma Moratti affinché sia responsabilmente corretta nei suoi più palesi aspetti problematici, peraltro non limitati solo all’insegnamento delle lingue.
Chiediamo inoltre la costituzione di nuove commissioni di studio e di lavoro, composte da esperti e docenti qualificati nel settore delle lingue, per riformulare tutti i programmi d’insegnamento della lingua inglese, dalla Scuola Primaria fino alle Superiori, nonché i programmi e le modalità d’insegnamento della seconda lingua comunitaria, in modo che il potenziamento dell’insegnamento delle lingue sia realmente efficace in quanto:
– basato su principi pedagogici e glottodidattici riconoscibili;
– coerente con le Linee Guida del Consiglio d’Europa per il riconoscimento dei titoli di studio nei Paesi dell’UE;
– fruibile per un monte ore annuo effettivamente rispondente ai bisogni di apprendimento degli studenti, e non a calcoli ragionieristici di contenimento della spesa.
Rivolgiamo il nostro appello a chiunque voglia difendere il diritto dei nostri figli e dei nostri studenti ad una Scuola effettivamente in grado di elevare la qualità degli esiti formativi".

Per sottoscrivere l’appello: www.repubblica.it/speciale/2004/appelli/scuola3/index.html/

Redazione

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