Come abbiamo riportato, la Giunta dell’Emilia-Romagna ha stabilito che nella regione si tornerà in classe per l’inizio del prossimo anno scolastico 2023-2024 venerdì 15 settembre 2023. Come riporta Il Resto del Carlino, così come avvenuto in Toscana, i cui studenti torneranno tra i banchi nello stesso giorno, la decisione non è stata accolta bene da più parti.
I genitori sono sul piede di guerra. “Qual è il senso di tornare a scuola di venerdì?”, “Date assurde”, “Già che c’erano meglio ottobre”, questi alcuni loro commenti lasciati in Rete. Un’altra mamma si è lamentata dicendo: “Sono esasperata dalla miopia della politica verso le esigenze delle famiglie. Prevedere una riapertura delle scuole di venerdì, dopo uno stacco così lungo e non vedere nemmeno un tentativo di vedere una proposta migliorativa che preveda una ridistribuzione di quei 4 giorni di vacanza in altri momenti dell’anno. Manca una visione di sistema e se andiamo avanti così arriveremo ben sotto ai 7 figli ogni 100 abitanti”.
La Rete Comitati Genitori della Città Metropolitana di Bologna ha addirittura scritto una lettera al presidente della Regione Stefano Bonaccini e all’assessore alla Scuola, Paola Salomoni, per chiedere loro di “valutare l’opportunità di modificare tale delibera prevedendo l’apertura della scuola nella giornata di lunedì e la fine nella giornata di sabato”.
Secondo la Rete queste date non favoriscono “la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro e non permettono alle tante istituzioni in Regione di programmare delle attività di centri estivi nelle settimane in cui avvengono la chiusura e l’apertura della scuola”.
A dire la sua è stata anche Cinnica, la libera consulta per una città amica dell’infanzia, secondo cui il 15 settembre “per di più di venerdì, è l’ennesimo prevedibile schiaffo che le famiglie devono sostenere nella gestione dei loro bambini e delle loro bambine durante i mesi estivi. Genitori coinvolti in uno sforzo gestionale molto pesante frutto della trascuratezza che le istituzioni hanno nei loro confronti”, hanno aggiunto.
“Non ha senso far rientrare i ragazzi di venerdì. La regione modifichi il calendario e faccia riaprire le scuole il 18 settembre”, hanno detto alcuni esponenti di Fratelli d’Italia toscani. La richiesta di modifica è stata avanzata con una mozione dei consiglieri regionali del gruppo di FdI. Primo firmatario Gabriele Veneri, su proposta del consigliere Alessandro Capecchi.
“Vogliamo che la Regione preveda che, qualora il 15 settembre di ciascun anno scolastico cada di venerdì, sabato o in un giorno festivo, l’inizio delle lezioni venga posticipato al lunedì successivo”, hanno detto. Ma quali sono le loro motivazioni? “Posticipare il rientro in classe al lunedì 18 settembre consentirebbe alle famiglie di usufruire di un fine settimana di vacanza in più, e di fatto di allungare le vacanze estive con conseguenti effetti positivi per tutto il mondo del turismo, soprattutto per il settore balneare e turismo verde della nostra montagna”, hanno spiegato.
Insomma, secondo loro allungare le vacanze estive di due giorni consentirebbe alle famiglie di approfittare di altri giorni in cui usufruire dei servizi turistici con un ritorno economico da non sottovalutare per la Regione.
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