Si torna a scuola e a L’Aquila si è tenuta la cerimonia nazionale di inaugurazione del nuovo anno scolastico.
All’evento hanno partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti.
Temi come la rinascita attraverso la scuola, la tutela dell’ambiente e l’inclusione faranno da cornice ai discorsi del ministro dell’Istruzione e del presidente della Repubblica.
La cerimonia è trasmessa in diretta su Rai Uno.
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Dopo Napoli, Sondrio, Taranto, lsola d’Elba per l’anno scolastico 2019-2020 è stata scelta la scuola “Mariele Ventre” de L’Aquila, anche come segno di attenzione verso le scuole colpite dal terremoto, nel difficile processo di ripresa e di ricostruzione dopo la tragedia che ha modificato gli assetti sociali del territorio determinando anche una diminuzione di 1600 studenti nella regione Abruzzo.
ore 16.30 Ecco alcune foto inviateci dal nostro collaboratore, Giuseppe Adernò, presente a L’Aquila.
16.35 Inizia la diretta su Rai 1
16.50 Sono arrivati sia il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
17.23 Prosegue la cerimonia
17.25 Parla il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti
“La nostra presenza a 10 anni dalla tragedia del sisma è un tributo alla tenacia di questa comunità, che dalla scuola ha deciso di ripartire. Moltissimo resta da fare per di sanare le ferite di questo territorio. Io farò la mia parte per porre fine agli inaccettabili ritardi. La nostra presenza qua non è simbolica, ma di contenuto, una presenza in punta di piedi perché veniamo a dieci anni da un terremoto devastante dove ancora purtroppo la capacità di ricostruzione dei plessi scolastici lasciano un po’ a desiderare. Il messaggio è a tutta la scuola nella sua generalità per l’importanza della scuola anche nello sviluppo economico del Paese e anche per rivitalizzare e rilanciare i territori. ‘Non uno di meno’ diciamo e ciò vale per gli studenti di origine straniera, membri vitali delle nostre comunità scolastiche, come per i docenti necessari a coprire le cattedre scoperte, a partire dagli insegnanti di sostegno senza i quali non può essere garantito il diritto allo studio per gli alunni con disabilità. A tal proposito mi impegno acciocché non accada più che l’anno scolastico cominci senza il personale scolastico necessario”.
IL DISCORSO DEL MINISTRO (clicca qui per le dichiarazioni integrali)
18.22 Parla il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
“L’incontro di oggi è un richiamo ai valori della scuola e al tempo stesso alla sua necessaria apertura all’intera società, alla comunità di cui ciascuno di noi è parte. Un ringraziamento particolare alla città de l’Aquila, alla scuola primaria “Mariele Ventre”, che ci ospita, e alla sua direttrice. Questa scuola è un simbolo. Non ha mai smesso di funzionare, anche nei giorni più drammatici seguiti al terremoto. Le pubbliche istituzioni sono chiamate a sostenere i programmi di ricostruzione, offrendo a L’Aquila le opportunità che la sua gente e la sua storia meritano e, in egual modo, devono rispettare gli impegni verso le altre comunità colpite da sismi in anni più recenti. Agli insegnanti, agli studenti, alle loro famiglie va garantita ovunque la massima cura per la sicurezza degli edifici, secondo gli standard esigenti che consentono oggi le moderne tecnologie. Investire nella scuola è la scelta più produttiva sia per le istituzioni sia per le famiglie. Accresce il capitale sociale del Paese. Rinunciare alla formazione, o vivere la scuola senza impegno, è spesso l’anticamera dell’emarginazione, della povertà, dell’illegalità. Tanti meriti vanno riconosciuti agli insegnanti, ai #maestri, ai professori, che mettono la loro passione e la loro preparazione a servizio dei giovani. Non sempre ricevono dalla società e dalle istituzioni il riconoscimento che è loro dovuto. La scuola e la famiglia devono parlarsi, incontrarsi, collaborare tra loro. Una società aggressiva, attraversata dal risentimento, orientata a esaltare l’interesse individuale a discapito della comunità, rischia di accentuare le fratture tra insegnanti e genitori. La nostra società ha bisogno di ascolto, di dialogo, di rispetto degli altri, di maggiore fiducia. E la fiducia comincia dalla scuola. Il pensiero corre a quel ragazzino di quattordici anni, che veniva dal Mali, che aveva attraversato il deserto ed è annegato in un naufragio nel Mediterraneo. Quando ne hanno ritrovato il corpo, si è scoperto che aveva cucito, nel vestito, la sua pagella. La scuola è una speranza, sempre e ovunque. Rappresenta la finestra di opportunità per il futuro di ciascun giovane. Compito della Repubblica è garantirla costantemente. Dobbiamo renderla più forte ed efficace”.
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