Attualità

Inizio anno scolastico, dall’Europa al resto del mondo: calendari, abitudini e tradizioni

Mentre in Italia studenti e studentesse stanno tornando in aula, cosa succede nel resto del mondo?

Andiamo a vedere quali sono le principali tradizioni che si collegano all’inizio dell’anno scolastico e quando rientrano in classe bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Non si tratta naturalmente di un elenco esaustivo, ma di un veloce viaggio, che può essere utile anche per comprendere come bambini e bambine che entrano nelle classi della scuola italiana provengono da abitudini temporali profondamente diverse tra loro rispetto all’inizio delle attività didattiche.

Il primo giorno di scuola: quando

Nelle regioni meridionali degli Stati Uniti la scuola tende a iniziare prima rispetto alle regioni settentrionali: più di due terzi degli studenti della divisione East South Central del Census Bureau degli Stati Uniti tornano a scuola nella prima settimana di agosto, nella divisione West South Central nella seconda. Nei sei Stati del New England, quasi nessuno torna a scuola prima della fine del mese di agosto.

Nella maggioranza dei paesi europei –Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Lituania, Moldavia, Polonia Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Ucraina – la scuola comincia nei primi quindici giorni di settembre. In alcune zone come nei Paesi Bassi, nel Regno Unito l’inizio, a seconda delle aree, l’inizio è tra la seconda metà di agosto e la prima di settembre.

In Egitto, Iran, Marocco, Qatar, Tunisia, nelle isole caraibiche, in Armenia la scuola comincia a metà settembre, ma in India e Indonesia si comincia a metà luglio e nelle Filippine ad agosto.

In Sud Africa, in Nigeria e a Singapore si comincia a metà gennaio; in Costa Rica a febbraio, in Corea a marzo. In Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea si comincia a gennaio. Nei paesi del Sud America il calendario scolastico è quello tipico dell’emisfero australe, per cui si comincia tra febbraio e marzo.

Il primo giorno di scuola: tradizioni

Negli Stati Uniti, i “Back to school Party” sono feste di bentornato o di benvenuto nel corso delle quali gli studenti ricevono piccoli regali e hanno l’occasione di rincontrarsi o incontrarsi per la prima volta, in un clima di festa. In Cina il primo giorno di scuola tutti gli studenti si ritrovano nel cortile dell’istituto dove viene issata la bandiera della Cina e viene cantato l’inno nazionale; alla fine della cerimonia, tutti gli alunni lanciano degli aquiloni e li fanno volare nel cielo.

In alcuni paesi dell’est dell’Europa, come per esempio in Russia, Ucraina, Kazakhstan sono protagonisti i fiori che, durante la cerimonia di inizio anno scolastico, nell’atrio della scuola, studenti e studentesse regalano ai loro insegnanti

In India la tradizione prevede che nel primo giorno di scuola, che è anche l’inizio della stagione delle piogge, vengano regalati agli studenti degli ombrelli colorati utili a proteggersi, in modo simbolico, dalle piogge in arrivo.

La cerimonia di ammissione a scuola in Giappone si chiama “Nyūgakushiki”: la tradizione vuole che gli alunni consumino un ricco pasto con tutti i compagni, per sottolineare il valore della condivisione e della socialità a scuola; inoltre i bambini e le bambine della scuola elementare ricevono uno zaino randoseru, che useranno per tutto il periodo della scuola primaria.

In Germania nel primo giorno di scuola la tradizione – che si dice risalga a 200 anni fa – vuole che agli studenti e alle studentesse venga regalato da parenti e genitori lo “schultüte” (sacchetto della scuola), un grande cono in carta o plastica riempito con caramelle, dolci, giochi e piccoli oggetti di cancelleria come penne, gomme, quaderni. Prima dell’inizio della scuola in famiglia si prepara il sacchetto, uno dei riti più amati ed aspettati dai più piccoli. Nel tempo la tradizione si è diffusa anche in Svizzera, Austria, Polonia e Repubblica Ceca.

In Arabia Saudita le cerimonie di inizio anno scolastico durano più giorni, con attività per conoscersi, e fiori e cibo portati dagli insegnanti per accogliere studenti e studentesse.

Carmelina Maurizio

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