Nelle scuole si respira una situazione di disagio, di insofferenza e di malessere generale perché sguarnite di personale docente che deve essere ancora nominato.
Nelle istituzioni scolastiche molti docenti di ruolo vengono in questi giorni utilizzati per coprire le ore dei docenti che devono ancora essere nominati dai dirigenti scolastici sulla scorta delle graduatorie d’istituto.
Si tratta di una condizione veramente paradossale e quasi al limite dell’assurdo. Come ogni anno l’inizio dell’anno scolastico si presenta veramente caotico e questo genera malumori non soltanto tra i docenti, ma anche tra gli alunni e le famiglie.
A ciò si aggiunge la grave situazione dei docenti di sostegno che devono, in molte realtà scolastiche essere ancora nominati e fatto increscioso è che i docenti di sostegno specializzati non ce ne sono più e, quindi, andranno a coprire i posti vacanti docenti senza specializzazione sul sostegno che, purtroppo, non possiedono le competenze specifiche per affrontare le diverse forme di disabilità.
Inoltre in questi giorni di inizio anno scolastico molti docenti curriculari che hanno classi abbastanza numerose con due o addirittura tre alunni diversabili, sono costretti a fare i triplici salti mortali per gestire la classe, in quanto o i docenti di sostegno devono ancora essere nominati oppure l’orario provvisorio deve essere ancora rettificato e sistemato.
Fatto sta che in classi pollaio è proprio difficile insegnare! Inoltre ci sono diverse scuole dove si sono costituite classi che travalicano addirittura il limite dell’assurdo, in barba a tutte le leggi e le disposizioni ministeriali: infatti si parla di classi formate da alunni che si avvicinano alle quaranta unità. Ma che siamo all’Università?
Queste situazioni non sono affatto tollerabili in un Paese civile e democratico come l’Italia e speriamo che il tutto venga risolto nel più breve tempo possibile.
Ci verrebbe da chiedere come si può pensare che un solo docente possa fare lezione tranquillamente in una classe di circa quaranta alunni che hanno problematiche molto differenti tra di loro. Altro che inclusione: qui possiamo parlare di delusione. Sì proprio tanta tanta delusione per come è messa la scuola!
Mario Bocola
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