Da domani, 12 settembre, inizia il rientro a scuola di diverse regioni. Dapprima Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Lombardia e nella provincia di Trento, poi via via le altre fino a completare il quadro il 19 settembre con Sicilia e Valle d’Aosta. Le vacanze sono ormai finite e per studenti e genitori è arrivato il momento di affrontare il ritorno sui banchi. Da un lato la gioia di rivedere compagni e insegnanti, finalmente senza mascherine, dall’altra un naturale stress che il rientro a scuola comporta.
Ma i genitori, che rivestono un ruolo fondamentale in questo, si sentono pronti? Secondo lo studio della piattaforma di apprendimento GoStudent e dell’organizzazione che si occupa di formazione per famiglie e adolescenti Younite non è sempre così. Infatti, un genitore italiano su due non sa come comportarsi con i propri figli per aiutarli a gestire al meglio lo stress da rientro a scuola. Se il 39% non è certo di avere le conoscenze adatte, l’11% non sa assolutamente come fare. Solo il 40% si sente sicuro e preparato. Peraltro vi sono anche molti bambini che dovranno cambiare ciclo d’istruzione, passando dalle elementari alle medie, o alle superiori e così via e anche qui i genitori (60%) esprimono insicurezza.
Come sottolinea lo studio, riportato da “Il Sole 24 Ore”, per mamme e papà è complicato affrontare l’adolescenza dei propri figli. Depressione adolescenziale, bassa autostima, odio generazionale e altri disagi mandano in difficoltà 6 genitori su 10 che sentono di aver bisogno di un supporto esterno per poterli affrontare. Su tutti, il problema della bassa autostima è quello meno conosciuto.
In questo mare magnum, le famiglie richiedono sempre più l’aiuto sia della scuola che esterno (uno psicologo o un esperto di queste tematiche). Infine, da un altro studio di GoStudent è emerso che l’Italia è seconda in Europa per coinvolgimento dei genitori nella didattica correlato con l’andamento a scuola dei figli. Più mamma e papà sono coinvolti, meglio i propri figli rendono nelle materie. Aspetto che però non sempre i genitori riescono a conciliare al meglio, ritenendo che sia meglio affiancare un insegnante privato ai propri bambini o ragazzi.
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