Le attività di recupero degli apprendimenti e della socialità del Piano Scuola d’estate giungono alla loro fase 3, quella di settembre. Mercoledì 1 si parte.
A seguire la Faq del Ministero dell’istruzione che chiarisce il tipo di attività previste dal Piano.
La III Fase ha l’obiettivo di accompagnare gli studenti alla partenza del nuovo anno scolastico, mediante contatti personali e riflessioni, incoraggiati e sostenuti per affrontare la prossima esperienza scolastica.
Si possono a tale fine ipotizzare, ad esempio, attività laboratoriali o momenti di ascolto, anche avvalendosi di collaborazioni esterne per sportelli informativi tematici o di supporto psicologico o, nel caso di materie afferenti specificatamente all’inclusione, potenziando ad esempio il ruolo dei CTS e di sportelli ad hoc (ad es. sportelli autismo).
È, inoltre, auspicabile affrontare tematiche legate al rinforzo disciplinare in un’ottica laboratoriale e di peer tutoring, anche autogestiti dagli studenti (in base all’età) e supervisionati da docenti tutor, avvalendosi delle innovazioni didattiche di cui si è fatta esperienza nell’ultimo anno: didattica blended, one to one, cooperative learning, realizzando unità formative brevi e autosufficienti, personalizzate e responsabilizzanti.
Durante lo svolgimento delle attività del Piano Estate, chi dovrà esibire il Green pass? Tutto il personale scolastico. Non gli alunni. Lo chiariamo in un articolo precedente.
Tuttavia, se i responsabili delle attività non fossero a pieno titolo docenti, ma personale esterno alla scuola, magari operante per il tramite delle cooperative, questi soggetti non rientrerebbero nell’obbligo di Green pass. Resta inteso che, nell’ambito della sorveglianza sanitaria, il medico competente di ciascuna scuola potrebbe comunque prevedere un sistema di screening su questi lavoratori e sui lavoratori fragili, per garantirne la sicurezza: è quanto è emerso dall’ultimo incontro tra Ministero e sindacati.
Il tema del compenso degli insegnanti per le attività previste dal Piano scuola d’estate è controverso. Se infatti il Dl Sostegni bis aveva chiarito che nessuna remunerazione aggiuntiva era prevista per i docenti, le linee guida del 6 agosto emanate dal Ministero dell’Istruzione sembrerebbero capovolgere la precedente disposizione.
Ecco cosa spiega il sindacato Flc Cgil in merito, nel fascicolo sul rientro in classe.
Nel documento del MI si afferma con chiarezza che “Gli interventi e le azioni dettagliate nel Piano Estate saranno implementate nel limite delle ingenti risorse disponibili a legislazione vigente, conseguenti ai diversi interventi normativi richiamati”. Detto altrimenti, il personale scolastico che a partire dal 1° settembre dovesse partecipare alle attività programmate sarà retribuito con le risorse aggiuntive che il MI ha messo appositamente a disposizione delle scuole. Tale previsione, però, rischia di contrastare con quanto stabilito all’art. 58 comma 1 lettera c) della Legge 106 del 23 luglio 2021 (cd “sostegni bis”) laddove si afferma che l’attività di recupero e rafforzamento degli apprendimenti dal 1° settembre è da considerarsi come attività ordinaria, quindi senza oneri aggiuntivi.
E ancora:
Ricordiamo che, secondo previsione contrattuale, le attività di insegnamento obbligatorio si espletano nell’ambito del calendario scolastico definito a livello regionale (art. 28 del CCNL 2007 comma 5 con le integrazioni dell’art. 28 del CCNL 2018) che prevede per quest’anno un avvio delle lezioni tra il 13 e il 16 settembre per la maggior parte delle regioni.
Le altre attività che si svolgono al di fuori del calendario scolastico o nei periodi di sospensione delle lezioni oppure durante l’anno scolastico in aggiunta all’orario settimanale di lezione (e comunque deliberate dagli organismi collegiali competenti) danno diritto a un compenso accessorio (definito ai sensi dell’art. 88 c. 2 CCNL Scuola 2007).
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