Crisi energetica, assunzioni, denatalità. Sono i temi di questo rientro a scuola di bambini e ragazzi italiani che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha affrontato a SkyTg24:
“Sono favorevole ad ogni situazione che permetta alla scuola, alle famiglie, a tutti di ritrovarsi. Sono contrario all’idea che poiché c’è un’emergenza la scuola dev’essere la prima a pagare“.
“Le scuole hanno sempre fatto la loro parte, noi coi Comuni e le Province che sono i proprietari dei locali e quindi sono i responsabili anche nel garantire la funzionalità degli ambienti, parliamo continuamente. Sicuramente la scuola non si tirerà indietro, ma non bisogna partire dalla scuola. Bisogna che questo sia l’intero paese che cambia direzione rispetto ai consumi”.
“L’anno scorso abbiamo assunto 61mila insegnanti. Quest’anno ne sono già stati assunti oltre 50mila e altri sono in via di assunzione. Poi ci sono gli insegnanti di sostegno in deroga”
“In questi due anni scolastici noi abbiamo perso nel nostro paese quasi 300mila studenti. La previsione è che avremo quasi 1 milione e 400mila bambini in meno compreso l’effetto migranti che avevano un’attitudine diversa rispetto alle persone che vivevano qui. C’è un’attenzione che dev’essere posta, si viva questa cosa come un’emergenza nazionale, si pongano i nostri bambini al centro dell’attenzione”.
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