Oggi, 12 settembre, tornano sui banchi gli alunni di ben sette regioni: Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Provincia di Trento. In occasione del rientro a scuola di migliaia di ragazzi, che si aggiungono a coloro che hanno iniziato l’anno scolastico già da giorni, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha rilasciato un’intervista al programma Unomattina, in onda su Rai1.
Innanzitutto Bianchi ha discusso a proposito delle misure anti Covid e del rientro a scuola dopo due anni di pandemia: “Si tratta di una scuola della ripartenza. Tutto il paese ha bisogno di ripartire, di ritrovarsi. Stiamo ripartendo tutti al proprio posto. Il Governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto, però, anche confrontandoci con altri paesi, dobbiamo ringraziare la DaD perché ci ha permesso di tenere i ragazzi ancorati. Abbiamo però superato questa fase. Teniamo monitorata la situazione. Lavoriamo perché non ci sia bisogno di questo, ma siamo pronti”.
Il Ministro dell’Istruzione uscente ha ribadito ancora una volta che quest’anno in cattedra ci sono tutti i docenti: “Gli insegnanti non mancano, in ogni parte d’Italia. Abbiamo mantenuto il numero dei docenti che avevamo prima del Covid e lo faremo per molti anni. Ciò nonostante una forte riduzione degli studenti. Tra il 2020 e il 2021 abbiamo perso quasi 300mila studenti, ma abbiamo lo stesso numero di docenti in modo da ridurre il numero di studenti nelle classi”.
Ecco i numeri presentati dal Ministro: “Abbiamo 801mila insegnanti che sono per la gran parte, 605mila, a tempo indeterminato, 90mila insegnanti di sostegno. Abbiamo dato ad ognuno dei ragazzi che ha sofferto in questo periodo una persona che li segue. Poi abbiamo 25 mila insegnanti che stanno concludendo il loro concorso. Abbiamo fatto sette concorsi in un anno e mezzo. L’anno scorso abbiamo assunto 61mila insegnanti, quest’anno già 50mila più 25mila, l’anno prossimo 24mila. Rimangono 45mila insegnanti a tempo determinato, quelli che sostituiscono quelli che vanno in aspettativa, in malattia, in maternità, quelli che fanno i politici o i sindacalisti, il 5% di rotazione”.
Così Bianchi sull’ipotesi di istituire la settimana corta a scuola a causa dei recenti rincari di luce e gas: “Il Governo non ne ha mai parlato perché siamo convinti che tutti dobbiamo affrontare queste problematiche, ma la scuola sia l’ultima. Abbiamo dato al Paese. Prima si affrontino tutte le altre possibilità e poi responsabilmente ne parleremo ma da ultimi. La scuola ha già insegnato a tutti a essere rigorosi. Bisogna che facciamo di più, noi tutti, che cambiamo le abitudini. Queste si costruiscono anche a scuola. A scuola però si può costruire un rapporto diverso con la natura, con la possibilità di fare attività all’aperto”.
“Noi abbiamo già cominciato, abbiamo già dato 10 miliardi per l’edilizia, abbiamo realizzato scuole nuove e le abbiamo riorganizzate. Le scuole non sono più un corridoio e porte chiuse; oggi la bella scuola è fatta di tanti spazi aperti, di luoghi di incontro. Col Ministro Colao abbiamo fatto un piano di scuola 4.0 che porta la banda larga a 44mila edifici, anche nei paesini di montagna. Abbiamo fatto tanti interventi contro la dispersione scolastica che spacca il nostro Paese. Il PNRR non è solo fondi, ma è riforme, come quella relativa agli ITS”, ha continuato l’inquilino di Viale Trastevere, parlando dei fondi del PNRR destinati alla scuola.
Ecco cosa si sente di dire Bianchi a chi gli succederà al dicastero: “Bisogna considerare di essere pro tempore, per il tempo che viene dato. Io lascio a chi viene dopo un PNRR avviato, un piano concordato con l’Europa, una scuola che è tornata a essere presente. Lascio il compito di lasciare la scuola al centro dei nostri cuori e dell’interesse del Paese”.
Ed infine, un augurio per gli studenti rientrati in classe: “La scuola è il momento in cui si cresce assieme. Nella vita ci sono molte cose che ricorderete sempre, come il compagno di scuola, la prof, le gite: fate tesoro di ogni momento con gioia. Nel momento difficile che stiamo vivendo, teniamoci tutti per mano”, ha concluso Bianchi.
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