Dallo scorso 7 agosto è in vigore il decreto legge 111 (che dovrà essere convertito in legge entro il 6 ottobre 2021). Un importante cambio di rotta il decreto legge lo prevede in fatto di screening preventivo della popolazione scolastica, che – lo ricordiamo – il Comitato tecnico scientifico, nel documento del 12 luglio, aveva definito “non necessario”, come abbiamo più volte riferito.
Al contrario, il decreto in Gazzetta Ufficiale informa che il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 predispone e attua un piano di screening della popolazione scolastica per il quale viene stanziata la somma di 100 milioni di euro, come ha anticipato anche il nostro vice direttore Reginaldo Palermo in un articolo precedente.
Ecco il precedente testo che testimonia il cambio di rotta sull’argomento della prevenzione e del tracciamento. Quanto abbiamo letto nella nota ministeriale che accompagnava il documento del 12 luglio del Cts: A scuola non sono necessari tracciamento e screening. In vista della ripresa della frequenza scolastica, il CTS non valuta al momento utili test diagnostici preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico. Rimangono, di converso, confermate le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi da gestire, come di consueto, in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti.
Un aspetto cruciale nella lotta al Covid-19, quello del tracciamento, che potrebbe fare la differenza tra i due precedenti anni scolastici e quello che si aprirà a settembre. Resta da capire come avverrà praticamente lo screening degli alunni, se a campione o meno, se una tantum o con regolarità, e con quali prodotti verrà effettuato.
Quanto alle mascherine, ulteriore cambio di rotta rispetto alle indicazioni del Cts che le reputava necessarie solo nell’impossibilità di mantenere un adeguato distanziamento. Il Decreto 111 infatti chiarisce che è fatto obbligo di indossare le mascherine sempre e per tutti, senza riferimenti al distanziamento, fatta eccezione per i bambini sotto i 6 anni, per i soggetti con disabilità incompatibili con i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e durante le attività sportive. Evidentemente si dà per scontato che il distanziamento nelle classi non sarà possibile?
In altre parole, laddove il CTS, rispondendo ai quesiti del ministero dell’Istruzione relativi allo screening, ai dispositivi di protezione delle vie respiratorie e ad altre misure di lotta e di prevenzione contro il Covid-19, si era espresso in modo non particolarmente rigoroso, il Ministero, che in primo momento si era adeguato alle indicazioni del Cts (vedi nota di accompagnamento al verbale del Cts) successivamente, con il Decreto 111, pare abbia dato, forse per la prima volta, una stretta rispetto alle indicazioni tecniche degli esperti della sanità. La continua incertezza e il cambiamento non rassicurano il mondo della scuola ma se la direzione è quella di una maggiore prudenza, ben venga la stretta. Tuttavia molte criticità restano tali, come ci ricorda il direttore Alessandro Giuliani: la DaD è dietro l’angolo.
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