Inizio scuola, come va organizzata la didattica? 10 metodi innovativi
A pochi giorni dal rientro in classe, l’Ufficio scolastico della regione Sicilia ha reso note le indicazioni organizzative e di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico 2021-2022. Sul fronte pedagogico-didattico, troviamo queste indicazioni estremamente utili per tutti i gradi di scuola e per tutte le regioni del Paese.
Nell’ottica di fare tesoro delle esperienze pedagogico-didattiche implementate nei trascorsi anni scolastici per far fronte alla pandemia con strumenti di didattica mista, parte in presenza e parte a distanza, l’Usr Sicilia ha predisposto una raccolta delle best practices svuluppate dalla comunità educante del nostro Paese.
Ecco una lista delle principali metodologie consigliate
Metodologia dell’espressione, indicata pe la scuola dell’infanzia, che ha l’obiettivo di facilitare lo scambio fra l’interiorità del bambino e l’ambiente circostante. A questo fine, occorre congegnare per il bambino ambienti di apprendimento avventurosi e ricchi di scoperte e predisporre materiali per attività di gioco, di circle time, di psicomotricità, di teatro.
Storytelling, indicato per tutti i gradi di scuola. Formatore e studenti sono chiamati a narrare una storia, generando processi significativi a partire dalla narrazione, non solo per migliorare le competenze linguistiche, ma anche per le potenzialità interdisciplinari che la narrazione offre, e a quelle di tipo relazionale che sorgono quando gli ascoltatori, in una sorta di cerchio empatico, condividono il piacere della narrazione.
Service learning, indicato per tutti i gradi di scuola. Si tratta di una proposta pedagogica basata su contesti di vita reale. Ha come principale finalità la formazione di cittadini responsabili e proattivi, che uniscono il servizio verso la comunità (la cittadinanza, le azioni solidali e il volontariato per la comunità) all’apprendimento e allo sviluppo di competenze curriculari e trasversali (l’acquisizione di competenze professionali, metodologiche, sociali e soprattutto didattiche).
Scuola senza zaino, indicata per il primo ciclo. Si tratta di una metodologia di didattica attiva e partecipata, pensata per mettere in campo strategie educative incentrate sulla responsabilità, la comunità e l’ospitalità. Gli ambienti di apprendimento favorevoli sono l’agorà per le discussioni e le assemblee, le isole per il lavoro cooperativo, la cattedra che lascia il posto ad una sedia con le rotelle per permettere all’insegnante di svolgere il compito di facilitatore e di accompagnatore, gli spazi-laboratorio.
Educazione scientifica basata sull’investigazione – IBSE, indicata per il primo e il secondo ciclo. È un approccio induttivo all’insegnamento delle scienze che mette al centro dell’apprendimento l’esperienza diretta.
Episodi di Apprendimento Situato – EAS, indicati per il primo e il secondo ciclo. Si tratta di una metodologia basata su un’accurata progettazione del docente (Lesson Plan) che propone agli studenti esperienze di apprendimento significativo finalizzate alla realizzazione di artefatti digitali, favorendo un’appropriazione personale dei contenuti. L’unità di lavoro EAS è articolata in 3 fasi: preparatoria, operatoria e ristrutturativa.
Debate, indicato per la scuola secondaria. È una metodologia didattica innovativa e inclusiva, che ha come proprio scopo quello di fornire gli strumenti per analizzare questioni complesse, per esporre le proprie ragioni e per valutare quelle di altri interlocutori, capace di supportare i ragazzi nello sviluppo di importanti soft skill: flessibilità, lavoro in team, ragionamento, capacità di parlare in pubblico.
Technology-Enhanced Active Learning – TEAL, indicata per la scuola secondaria. Il metodo coniuga le lezioni frontali, le attività laboratoriali e l’attivismo pedagogico per dare vita a un apprendimento arricchito e basato sulla collaborazione.
Tinkering, indicato per la scuola secondaria. Si parla di tinkering (specie nelle discipline Stem) come di una forma di apprendimento informale in cui si impara facendo. L’alunno è incoraggiato a sperimentare, stimolando in lui l’attitudine alla risoluzione dei problemi. Tutte le attività vengono lanciate sempre sotto forma di gioco o sfida.
Twletteratura, indicata per la scuola secondaria. Il metodo si fonda sull’educazione all’uso positivo e consapevole delle nuove tecnologie e delle reti social mediante la letteratura e la lettura. Il docente, dopo aver comunicato e promosso il programma, sceglie l’oggetto di riscrittura, che identifica con un hashtag, quindi pianifica il calendario della lettura del libro e definisce i parametri per il monitoraggio, animando la discussione in classe, proponendo riflessioni ed approfondimenti e, soprattutto curando il momento della riscrittura dei tweet su carta e/o digitale, quindi ne supervisiona la pubblicazione sulla rete.
Consigli pedagogici
Individuare un docente di riferimento in ogni classe, che costituirà il punto fermo per l’intera scolaresca (sia in accoglienza all’inizio dell’anno, che in affiancamento per tutto l’anno);
organizzare, per tale gruppo di docenti referenti un corso di formazione/condivisione di metodologie/strategie, condotto da uno psicologo, che proseguirà, nel corso dell’anno, quale supervisore e che monitorerà l’andamento, con cadenza periodica;
dare ai docenti la possibilità di replicare in aula, con cadenza periodica, “momenti” di ascolto, di condivisione, di espressione del sé;
costruire/migliorare relazioni e dinamiche di gruppo (con giochi di ruolo a tema, con la lettura e la discussione su esperienze vissute ovvero su temi di interesse comune);
favorire la socializzazione, anche attraverso attività extracurricolari e fuori sede;
creare le condizioni, perché gli studenti lavorino efficacemente anche in autonomia (metacognizione, autoregolazione);
(per la secondaria di secondo grado) compensare la perdita di apprendimenti, dovuta alla pandemia ed all’apertura a singhiozzo delle scuole, con un’offerta articolata di azioni di recupero, che dovrà coinvolgere tutti gli studenti e non solo quelli con debiti, come avviene in
tempi normali;
offrire piani di apprendimento personalizzati, anche grazie alle piattaforme educative di auto-apprendimento, che sono già state predisposte dalle scuole;
adottare la didattica digitale, come complementare a quella in presenza, anche in futuro, tesaurizzando le competenze dei docenti, conseguite con la DaD;
costruire un percorso di consolidamento dell’aggiornamento professionale dei docenti, che aiuti l’innovazione didattica a passare dalla buona formazione, alla pratica in classe.
Numerosi chiarimenti da parte dell’Usr riguardano le modalità della didattica. Viene ribadito infatti che tutti i ragazzi devono essere messi in condizione di ricevere la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.
Un ulteriore chiarimento viene introdotto per gli studenti con patologie gravi o immunodepressi, in possesso di certificati rilasciati dalle competenti autorità sanitarie o dal medico di assistenza primaria che ha in carico il paziente. Per loro, se necessario, su richiesta motivata dal medico, è ancora prevista l’opzione della didattica a distanza.
E per gli altri studenti la didattica sarà in presenza o a distanza?
Didattica in presenza o a distanza?
Un punto cardine del documento emanato dalla Regione Sicilia è quello relativo alla didattica in presenza, che chiarisce in quali circostanze sia possibile derogare a questa regola. Insomma, si andrà in DaD quest’anno nelle scuole? Non con facilità.
Si legge nel documento:
I Presidenti delle regioni e i Sindaci possono disporre la deroga all’attività didattica in presenza solo nei casi e alle condizioni espressamente indicate dall’art. 1, comma 4, del decreto legge:
per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, esclusivamente in zona rossa o arancione, e solo in presenza di circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica;
i provvedimenti devono essere motivatamente adottati, sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione;
deve essere garantita in ogni caso la possibilità di svolgere attività in presenza, qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.