La legge 8 marzo 2000 n. 53 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”, tuttora vigente, ha tra le proprie finalità il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città e stabilisce che i Comuni redigano il Piano Territoriale degli Orari.
Se davvero la Scuola è il settore sociale prioritario per il Governo e per tutti i cittadini occorre che i Comuni immediatamente si dotino, o modifichino, il Piano territoriale degli orari, per riservare la fascia orario mattutina 7,30-9,00 all’inizio delle lezioni, scaglionate per ordine di scuola, a partire dall’infanzia e primaria, e facendo iniziare la maggiore parte di tutte le attività economiche ed amministrative a partire dalle ore 9,30, evitando così di intersecare i flussi di traffico sui mezzi di trasporto pubblico.
La norma che istituisce di nuovo il tavolo operativo presso le prefetture per coordinare gli orari delle attività didattiche con quelle dei mezzi di trasporto pubblico, ha come presupposto implicito che la scuola si debba adattare agli orari di tutte le altre attività, in evidente contraddizione con la declamata priorità della Scuola: per il nuovo anno scolastico si abbia finalmente il coraggio di adattare tutti gli orari delle diverse attività a quelli della Scuola ed allora sarà davvero chiaro che la Scuola è prioritaria.
Fabio Magliocchetti Rettore-Dirigente Scolastico del Convitto Nazionale Regina Margherita di Anagni
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