Le Regole sulla Didattica distanza e su quella Integrata rilasciate dal Ministero, segnalate anche nell’articolo al link assieme ai vari protocolli per il rientro in classe, si preoccupano di chiarire anche la questione del comportamento. Come ci si comporta in DAD? Non è questione banale. Quali regole durante le lezioni a distanza? Il Ministero suggerisce agli istituti scolastici di integrare il Regolamento di Istituto con apposite indicazioni in merito, riferite a tutte le parti in causa, dagli alunni ai docenti.
Ai docenti in particolare si chiede di progettare il setting didattico come se ci si trovasse in aula, nel senso di creare le condizioni per una lezione che non abbia interferenze, distrazioni o distrattori. Lo stesso nel caso del dialogo con i genitori. Ricreare a casa il setting d’aula, insomma, questa l’indicazione ministeriale.
Ma la questione riguarda tutti. Tutte le componenti del mondo scolastico devono porsi il problema di come ci si relaziona durante la didattica virtuale affinché non venga violata la privacy dei vari soggetti, ripresi a lavorare e a studiare dal proprio domicilio. Particolare attenzione va prestata alla condivisione di dati sensibili. In proposito si legge nei documenti ministeriali sulla DDI: In relazione a tale ultimo aspetto si sottolinea come qualsiasi forma di condivisione deve riguardare solo dati personali adeguati, pertinenti e limitati a quanto strettamente necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati secondo il principio di minimizzazione tenendo conto del ruolo e delle funzioni dei soggetti a cui tale condivisione è estesa.
Non a caso il regolamento di istituto (specie nei gradi di scuola secondaria di secondo grado) dovrà prevedere anche sanzioni per studenti e studentesse che violassero la privacy dei compagni (o dei docenti) divulgando video per i quali non siano autorizzati, specie qualora si configurasse un atto di cyberbullismo.
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