Gli insegnanti devono formarsi e aggiornarsi non solo sulle metodologie didattiche innovative e digitali, in relazione all’ipotesi, ad esempio, che in questo nuovo anno scolastico si possa ricorrere ancora una volta alla DaD, come abbiamo riferito in un articolo precedente in relazione al Piano scuola; ma in generale dovranno formarsi sulle misure di contrasto all’epidemia. Lo stabilisce il Protocollo di sicurezza emanato dal MI in accordo con le sigle sindacali.
Si legge infatti nel protocollo: è prevista la formazione e l’aggiornamento, in materia di Covid, per il personale scolastico.
La prima cosa da chiarire è che la formazione dovrà avvenire con cadenza periodica, in quanto le misure anti Covid, come abbiamo potuto apprendere dagli anni scorsi, non sono qualcosa di dato una volta per tutte, ma cambiano con il cambiamento delle condizioni epidemiologiche del Paese.
Ecco perché il Governo e il Ministero dell’Istruzione hanno previsto:
tali che le scuole abbiano dei punti di riferimento per la risoluzione delle criticità e delle fonti informative efficienti cui attingere in fatto di strategie di contenimento del contagio da Covid-19 e messa a punto delle misure.
La domanda è: a che punto siamo con questi strumenti di informazione e comunicazione? Già mercoledì 1 settembre i docenti inizieranno a ricevere indicazioni sufficienti per iniziare l’anno scolastico in sicurezza?
In realtà i nodi da sciogliere sono ancora numerosi, primo fra tutti quello relativo al Green pass per il personale scuola e per quello esterno che, pare, sia esente dalla certificazione verde, come riferiamo in un pezzo precedente; o quelli riguardanti lo screening della popolazione scolastica.
Un’altra questione correlata a quella della formazione docenti sul Covid è poi quella relativa al Patto di corresponsabilità educativa, che sempre il protocollo di sicurezza chiede venga aggiornato.
Leggiamo nel documento ministeriale: ogni istituto scolastico provvederà a integrare e aggiornare il Patto di corresponsabilità educativa per la collaborazione attiva tra scuola e famiglia, rafforzatasi con la recente esperienza della didattica a distanza.
Va da sé che il Patto debba essere aggiornato anche sulla base delle ultime disposizioni di legge in tema di Covid. Quanto prima si farà chiarezza su tutti gli aspetti ancora irrisolti dell’inizio scuola, quanto prima anche le famiglie potranno avere maggiore consapevolezza di come sarà il prossimo anno scolastico per i propri figli, a partire dalla preoccupazione circa la didattica a distanza, che molti genitori vorrebbero scongiurare, ma che resta ancora oggi un’ipotesi sul tavolo, come abbiamo più volte spiegato.
Insomma, una delle indicazioni che non potranno mancare nel nuovo Patto di corresponsabilità educativa riguarderà la DaD. Quando vi si ricorrerà? A quali condizioni? Secondo quali criteri precisi? Le famiglie si aspettano che quest’anno la normativa in fatto di DaD sia inequivocabile, non soggetta alle scelte di un presidente di Regione o di un Dirigente.
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