Intervenuto nel corso della diretta della Tecnica della Scuola sull’avvio della scuola e sui problemi che ancora attanagliano docenti, dirigenti, personale scolastico e studenti, il direttore del portale Skuola.net Daniele Grassucci ha parlato delle difficoltà degli studenti legate alla scuola:
“Ma innanzitutto se noi chiediamo ai ragazzi di indicarci quali sono i problemi principali della scuola, noi a febbraio abbiamo scritto una letterina a Valditara, nel senso che abbiamo chiesto alla nostra Community (a oltre 7.000 studenti) di indicarci quali fossero le loro priorità, diciamo i temi principali su cui intervenire, ai primi tre posti c’era sicuramente il benessere psicologico. Benessere psicologico che passa non solo per i servizi psicologici a scuola, ma soprattutto per un migliore rapporto con i docenti, dobbiamo dire che gli studenti su questo fanno un j’accuse nei confronti di una buona parte dei docenti, almeno a loro detta poco empatici, poco capaci di entrare in relazione con gli studenti”.
“E sebbene magari i vostri studenti non lo palesino espressamente, hanno bisogno di un atteggiamento, di un approccio empatico. Ecco non hanno bisogno solo del prof che insegni ma anche che si preoccupi di loro, chiaramente in questo le famiglie devono supportare l’azione educativa del docente, perché è chiaro che se sono famiglie e studenti contro docenti la cosa non può funzionare però sul podio delle priorità per Valditara c’è quello della continuità didattica. Gli studenti si rendono conto che soprattutto in alcune materie e In alcune zone cambiare il professore non è l’eccezione ma è la regola e poi si arriva in quinto superiore alla prova di maturità che magari è la prova di indirizzo con delle lacune enormi, soprattutto sulla matematica e sappiamo essere una delle materie in cui è più difficoltoso il reclutamento”.
“Poi c’è da dire che quello delle classi pollaio è sicuramente un tema sentito però non rientra nei primi nei più sentiti perché tendenzialmente non è un caso comune, riguarda soprattutto il primo anno del ciclo, perché poi soprattutto alle superiori c’è una selezione naturale e su questo permettetemi di dire dovremmo una volta per tutte mettere mano al tema della valutazione perché noi abbiamo il 60% degli studenti delle scuole superiori dell’università che si sentono a disagio di fronte ad una valutazione”.
“Siccome non siamo in Corea, in Giappone o a Singapore, cioè in sistemi educativi altamente competitivi e altamente selettivi, avere queste percentuali di ansia, di disagio nello stare a scuola, dal mio punto di vista sono un campanello d’allarme enorme e che ci sia poca progressività nella valutazione degli studenti lo vediamo dalle bocciature: alle elementari non esistono più, alle medie all’1 virgola qualcosa, alle superiori improvvisamente primo anno bocci il 6, 7, 8% dei ragazzi e rimandi a settembre il 18% e questo poi te lo porti avanti per tutte le superiori”.
“È chiaro che tu fino a 13 anni sei abituato, come diceva Bianchi, ad una scuola emozionale, una scuola che ti sta vicina, comprensiva, poi a un certo punto il primo superiore è la scuola lager. Ecco ci dovremmo mettere d’accordo”.
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