L’anno scolastico è iniziato da nemmeno un mese e già fioccano gli episodi di violenza a scuola. Questo quanto emerge da un sondaggio del portale Skuola.net realizzato interpellando 2.800 studenti di medie e superiori.
I risultati parlano chiaro: oltre 1 alunno su 10 racconta di essere stato già testimone di episodi di violenza a scuola, tra aggressioni tra studenti o a docenti. Nella metà dei casi tra le vittime ci sono gli insegnanti: il 6% degli intervistati – sul 13% totale che parla di violenze scolastiche – afferma che l’obiettivo dei bulli era un docente.
Tra quanti riportano di violenze a scuola, il 45% sostiene che il faccia a faccia non si è fermato sul piano verbale ma che si sono anche allungate le mani. Alle medie sembra che il tasso di litigiosità dei ragazzi sia molto più palpabile. Il numero di quanti hanno visto o saputo di episodi di matrice aggressiva nel proprio istituto, tra i più piccoli, si triplica: è il 29%.
Mentre, isolando le superiori, ci si ferma al 9%. Alle superiori, però, è più frequente che la violenza venga sfogata nel modo più censurabile: tra i più grandi, è il 54% degli studenti che riporta di scontri a scuola a parlare di un contatto fisico tra aggressori e vittime. Il dato medio, come visto, scende al 45%; alle medie al 34%.
Circa 1 studente su 4 dice che nei primi giorni di lezione gli è stato spiegato il contenuto della riforma sulla condotta e sulle sospensioni.
Resta il fatto che il clima sta diventando sempre più pesante. Portando tantissimi studenti, andando in un certo senso contro i propri interessi, ad appoggiare la riforma. Non a caso quasi 7 alunni su 10 pensano che dei provvedimenti restrittivi possano combattere efficacemente il fenomeno: per il 27% potrebbero pressoché eliminarlo, per il 47% quantomeno ridimensionarlo.
Con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astensioni la Riforma Valditara sul voto di condotta e sulla valutazione del comportamento è stata approvata il 25 settembre in via definitiva dalla Camera dei deputati. Come abbiamo più volte scritto e chiarito, adesso è necessario che il Governo si attivi al più presto per adottare le misure previste dalla legge.
Quella più delicata e complessa riguarda le modifiche alle regole sulle sospensioni degli studenti per motivi disciplinari.
La legge appena approvata prevede una vera a e propria modifica dello Statuto degli studenti e delle studentesse per la quale il Governo avrà 180 giorni di tempo a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge (presumibilmente la metà di ottobre). Per il ritorno ai giudizi sintetici per gli alunni della primaria sarà invece sufficiente una ordinanza ministeriale per la quale potrebbe bastare anche un solo mese.
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