L’avvio dell’anno scolastico sta diventando motivo di scontro politico. Da una parte c’è l’opposizione, che attacca la gestione del dicastero bianco parlando di caos e di problemi in aumento, a iniziare dal numero dei precari che nel 2024 potrebbe raggiungere quota 250 mila; dall’altra c’è la maggioranza politica, che fa quadrato attorno alle scelte del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara mettendo in evidenza importanti miglioramenti rispetto al passato.
L’on. Anna Ascani (Pd), vicepresidente della Camera, ritiene che il ministro Valditara abbia sbagliato le priorità. “Tra le novità per l’anno scolastico 2024/2025 – sostiene la dem -, il ministro cita il divieto di utilizzo dei cellulari in classe e il ritorno al diario cartaceo. Priorità ineludibili per un governo di nostalgici. E sul caos immissioni in ruolo? Sui docenti che mancano in classe nonostante le promesse fantasmagoriche, sul precariato e la supplentite da debellare? Sugli insegnanti di sostegno da garantire? Sulle mense e le palestre che, secondo Save the Children, esistono solo per meno del 50% degli alunni?”.
Secondo Ascani, “Valditara non può usare né gli strumenti della propaganda, né i toni trionfalistici. E allora scarica sui governi precedenti, i sindacati, chiunque pur di non ammettere che in questi quasi due anni non è stato in grado di risolvere neanche uno dei reali problemi del sistema di istruzione”.
Irene Manzi, responsabile nazionale scuola Pd, fa notare che “i fondi del PNRR destinati all’istruzione” servivano “per abbattere i divari educativi e garantire le medesime opportunità. Purtroppo, come rileva il Rapporto “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre” realizzato da Save The Children, che analizza la distribuzione provinciale delle risorse e dei programmi, questo obiettivo risulta parzialmente raggiunto”.
Secondo l’analisi di Save The Children, solo il 40% degli alunni della scuola primaria ha accesso al tempo pieno, con profonde differenze tra Nord e Sud.
“Per assicurare un effettivo riequilibrio dell’offerta educativa che elimini queste enormi disparità, è urgente che il governo definisca e finanzi i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), a partire dall’accesso alla mensa e al tempo pieno nella scuola primaria, con particolare attenzione alla gratuità del servizio mensa ai bambini in condizione di povertà. Siamo molto preoccupati perché l’autonomia differenziata peggiorerà le condizioni dei minori che vivono in contesti di maggiore fragilità”, conclude Manzi.
Di tutt’altro avviso sono i componenti della maggioranza parlamentare: “L’opposizione sulla scuola – sostiene Rossano Sasso, capogruppo della Lega in VII commissione alla Camera -, farnetica senza cognizione di causa. Per la prima volta dopo tanti anni, grazie alla Lega ed al Ministro Valditara, i lavoratori della scuola hanno visto aumentare il proprio stipendio. E poi, ancora: lotta alla dispersione scolastica, prolungamento del tempo pieno, docente tutor e orientatore, riforma del 4+2 degli istituti professionali collegata agli ITS, sono solo alcune delle novità per cui, grazie alla Lega e al Ministro Valditara, questo Governo ha investito centinaia di milioni di euro“.
“Inoltre, per la prima volta – aggiunge Sasso – le famiglie di studenti con disabilità potranno chiedere di far rimanere lo stesso docente di sostegno, rispettando il diritto alla continuità didattica. Senza trascurare un aspetto fondamentale condiviso con le famiglie: la cultura del rispetto. Dopo anni di deriva progressista, abbiamo riportato nelle nostre scuole il tema del rispetto delle regole e della buona educazione al centro dell’attenzione. A breve approveremo la riforma del voto in condotta”.
E ancora: “Sul ritorno del diario a scuola, poi, c’è poco da ironizzare: in tempi di tossicità digitale e di registri elettronici a tutte le ore, non c’è niente di male a chiedere ai nostri bambini di prendere in mano una penna e di scrivere su carta”.
“Francamente – dice ancora il deputato della Lega – è difficile accettare critiche da chi difende, occupa e rompe tutto nelle scuole e propone come modello educativo per i nostri studenti la legalizzazione delle droghe, propaganda gender. E il massimo che è riuscito a proporre, dal punto di vista didattico, sono stati i banchi a rotelle“, con riferimento alla gestione ministeriale affidata all’allora ministra Lucia Azzolina del M5s.
Anche la senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Affari sociali, dice “basta agli attacchi strumentali dalla sinistra”, perché, ad esempio, “le scuole a Piacenza ripartiranno nei tempi previsti. Il ministro Valditara conferma che i rallentamenti di cui abbiamo letto mercoledì nei giornali sono dovuti alla situazione particolare dell’Ufficio territoriale, dove il provveditore è andato in pensione in questi giorni”.
Murelli parla di “ricostruzioni fantasiose da parte di forze politiche che, al contrario di Valditara, non hanno mai fatto riforme in tanti anni al governo. Basta alla disinformazione da parte dei compagni e di alcuni media. Se ci si informasse veramente, leggendo le interviste anche oggi, si saprebbe cosa sta facendo il ministro Valditara: l’impegno per la formazione, l’orientamento, l’educazione dei ragazzi e per restituire dignità alla figura dell’insegnante”.
Contro le posizioni assunte dal Pd si pone anche Gimmi Cangiano (FdI), componente della commissione Istruzione alla Camera, che si dice “interdetto” per “le dichiarazioni della collega Ascani, che pur di attaccare il governo Meloni e il ministro Valditara, sovverte dati inconfutabili e tira fuori numeri che non hanno riscontro nella oggettività delle cose”.
“Certo – aggiunge Cangiano -: esiste ancora una sacca di precariato, che purtroppo non abbiamo creato noi. Ma i numeri di questi due anni di governo Meloni dicono una cosa importantissima: si è tornati ad assumere in modo consistente. Si è tornati ad espletare concorsi finalizzati al ruolo. Si è provveduto a strutturare un sistema abilitante, si è arrivati alla determinazione di una linea da seguire per chi ha conseguito la specializzazione su sostegno all’estero. Ed a proposito di sostegno: il ministro Valditara ha operato in questo contesto una piccola rivoluzione che ha rimesso al centro i bisogni degli alunni ed i loro diritti, riconoscendo dignità ad un insegnamento ridotto a tappabuchi”.
“L’attenzione verso le esigenze anche delle famiglie è massima. Più mense, più palestre, scuole nuove e rimodernate per essere attrattive anche oltre l’orario scolastico. Questa è la realtà. Ed è solo una parte di quanto fatto. Va bene la contrapposizione politica: ma non quando si mette in discussione il futuro dei nostri figli”, conclude Cangiano.
Ha fatto bene il ministero dell'Istruzione a non riprogrammare le prove concorsuali del 2022 (per…
Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…
Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…
Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…
L’istituto tecnico G. Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, una delle istituzioni più all’avanguardia…
Alla fine l’educazione alimentare nelle scuole paga! Con tempi medio-lunghi, d’accordo, ma i risultati si…