E’ una vera e propria corsa contro il tempo quella del commissario straordinario per l’emergenza che dovrà consegnare entro il 31 ottobre 2 milioni e 400 mila banchi alle scuole.
Abbiamo già riportato i dubbi sollevati in precedenza dal responsabile di Assufficio, la sezione di Federlegnoarredo che raggruppa le ditte che partecipano alla commessa dei banchi e degli arredi scolastici: “poiché ogni tir contiene al massimo 500 banchi, vorrebbe dire essere capaci di far uscire dalle nostre fabbriche qualcosa come 90 autoarticolati al giorno. I quali poi devono raggiungere le città, entrare nei trafficati centri storici, scaricare i colli nelle scuole e, infine, montare i banchi“.
Anche Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi condivide tali dubbi, ammettendo che la consegna dei banchi, sia monoposto che innovativi (a rotelle) “va a rilento. E’ necessario accelerare. Siamo fuori dai tempi indicati“.
Giannelli fa due conti per capire meglio la situazione: “Ad oggi ne sono stati consegnati circa 200mila, ne mancano 2milioni e 400mila. In base a quanto promesso per rispettare la scadenza del 31 ottobre ne andrebbero consegnati 800mila ogni venti giorni. Dunque siamo già fuori di 600mila unità“.
Sul tema banchi è stata anche presentata una interrogazione parlamentare dal deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin che chiede chiarezza proprio su questo tema.
E i banchi, o meglio, la loro assenza, ha condizionato in molti casi la riapertura delle scuole: senza i banchi monoposto ordinati le scuole hanno difficoltà a svolgere serenamente l’attività didattica, che in diversi istituti si è tradotto in orari ridotti proprio perché senza i banchi richiesti non si riesce a garantire il distanziamento richiesto.
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