Attualità

Inizio scuola, settimana decisiva. Sul tavolo obbligo vaccinale e Piano Scuola

Inizia agosto, manca un mese all’inizio del nuovo anno scolastico, e i tempi stringono. Quella appena iniziata sarà una settimana probabilmente decisiva per le sorti del nuovo anno 2021/2022. La bozza di proposta del ministero sul Piano Scuola sarà presentata alle Regioni a metà settimana. Tra mercoledì e giovedì dovrebbe invece riunirsi il Consiglio dei ministri che dovrà dare una risposta definitiva sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico e per il green pass che potrebbe diventare fondamentale per l’ingresso a scuola. Venerdì ci sarà poi un altro incontro tra il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati di categoria per discutere del “Patto per la scuola” che era stato approvato lo scorso 20 maggio.

Insomma, entro pochi giorni dovrebbero scaturire le decisioni che verranno adottate per la ripartenza di settembre. L’obiettivo principale resta uno solo: il rientro in classe in presenza, concetto ribadito più volte dal ministro Bianchi. Se con o senza tutto il personale vaccinato ancora è da capire. I dati sono tutt’altro che certi e la convinzione di molti è che la percentuale di insegnanti vaccinati sia più alta del 85% ufficiale. Le forze politiche continuano a dividersi, mentre i sindacati sembrano quasi tutti orientati verso il no all’obbligo. Sono altre le questioni preminenti, continua a ripetere anche la sottosegretaria Barbara Floridia. Il tema delle classi pollaio ad esempio, punto critico che bloccherebbe le lezioni in presenza, costringendo nuovamente gli alunni alla Dad.

Altro tema delicato quello dei trasporti. I mezzi che portano gli alunni a scuola restano uno dei più pericolosi luoghi di assembramento e di possibile rischio per gli studenti. E dunque, tra mezzi aggiuntivi (se ci sono) e orari scaglionati di ingresso a scuola, si attende di capire come si potrà risolvere la questione.

In tutto ciò la variante Delta continua a far crescere i contagiati, con una media di età bassissima (sotto i 30 anni). Segno che il Covid, purtroppo, non è affatto vinto, e che i giovani sono presi di mira.

Daniele Di Frangia

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