A scuola in Veneto si rientra il 13 settembre, il D-Day, la madre di tutte le battaglie, lo chiama il presidente della Regione Luca Zaia, intervistato dal Corriere della Sera. E parla di DaD come esperienza dolorosa: “L’obiettivo è la scuola in presenza al 100 per cento,” chiarisce, ecco perché la Regione punterà sui tamponi ai ragazzi già all’ingresso di scuola, così come prevede lo stesso Dl 111.
Il decreto in Gazzetta Ufficiale, infatti, informa che il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 predispone e attua un piano di screening della popolazione scolastica per il quale viene stanziata la somma di 100 milioni di euro, come ha anticipato anche il nostro vice direttore Reginaldo Palermo in un articolo precedente.
In realtà, come abbiamo già riferito, il piano di screening livello nazionale non sembra essere operativo. Ad oggi sono i singoli territori, gli enti locali o le scuole stesse ad attrezzarsi, come fatto dalla Regione Veneto. Dichiara in proposito Luca Zaia: “Il nostro progetto insieme all’università di Padova piace molto al generale Figliuolo, che ora pare intenzionato a replicarlo a livello nazionale”.
Quale piano di screening in Veneto, dunque? Si tratterebbe di un “progetto sentinella che coinvolge una rete di decine di istituti sparsi in ogni provincia dove si monitora costantemente il livello di circolazione del Covid, facendo tamponi su tamponi, uno screening a tappeto. Abbiamo già comprato un milione di tamponi salivari molecolari in previsione del giorno della prima campanella per elementari, medie e superiori – spiega il presidente di Regione -. Test per nulla invasivi, sarà come succhiare un lecca-lecca. Il generale Figliuolo credo ne abbia già disposto un maxi acquisto”.
Come funziona lo screening? “Tamponi salivari per scovare gli asintomatici – precisa ancora Zaia – e poi, in caso di positivi, tamponi nasali semplici per tutta la scuola. Una falange macedone contro il virus».
E sulle cifre della campagna vaccinale, si mostra soddisfatto, il presidente, anche in ambito 12-19 anni, fascia d’età che vede il 55% dei soggetti già immunizzato.
Infine sul rientro in classe a settembre, alla domanda del giornalista che lo incalza sugli assembramenti in classe e sui mezzi pubblici, la ricetta di Zaia è semplice: “La mascherina ci salva“.
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