Il fascino misterioso del Giappone contagiò l’arte e la moda in tutta Europa dal 1853 quando, dopo due secoli d’isolamento, l’Impero riaprì le porte al resto del mondo, riallacciando relazioni commerciali e diplomatiche con Stati Uniti, Russia, Europa. E fu subito “amore a prima vista”.
A Palazzo Roverella a Rovigo è aperta fino al 26 gennaio 2020 la mostra “Giapponismo. Venti d’Oriente nell’arte europea, 1860-1915”.
Furono soprattutto le grandi esposizioni universali della seconda metà Ottocento ad avviare il dialogo culturale e artistico. Prima Londra nel 1862, poi Parigi nel 1867 e 1878. Da allora, elementi d’ispirazione giapponese dilagarono ovunque: pittura, decorazioni, stampe, ceramiche, abbigliamento e arredamento. Il cosiddetto “Japonisme” influenzò l’impressionismo e il modernismo. La mostra ne segue la genesi e il percorso fra il 1860 e il 1915.
Interessante sotto l’aspetto storico anche la sezione dedicata ai manifesti, che nella seconda metà dell’Ottocento cominciarono a inondare le città in frenetica trasformazione per catturare l’attenzione del passante. Anche la cartellonistica s’ispirò alla più potente moda culturale del momento, contribuendo a dare dignità “artistica” a uno strumento nato per la pubblicità.
La sede della mostra
L’elegante palazzo Roverella fu costruito a Rovigo per volontà del potente cardinale Bartolomeo Roverella. I lavori iniziarono nel 1474, ma furono interrotti pochi anni dopo per l’improvvisa morte del cardinale. Nei secoli a seguire l’edificio subì varie trasformazioni e degrado.
Alla fine della seconda guerra mondiale ebbe inizio il restauro dell’armoniosa facciata di mattoni rossi con tre ordini di aperture posate su colonne di marmo bianco. La ristrutturazione e la riqualificazione iniziarono nel 2000 con il sostegno economico del Comune di Rovigo, proprietario del Palazzo, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Il palazzo ospita in maniera stabile, al piano nobile, una Pinacoteca con capolavori dei grandi maestri della pittura italiana fra Quattrocento e Settecento. All’ultimo piano, pregevolmente restaurato in spazi aperti e fruibili, si susseguono varie mostre temporanee.
L’offerta didattica e gli eventi da non perdere
Nella sezione “Imparare” del sito si può trovare uno Speciale scuole con i laboratori didattici per “Giocare, toccare e sperimentare l’arte”, e i percorsi tematici per “Incontrare, capire e approfondire l’arte”. In particolare, per le Scuole secondarie di 1° e 2° grado, su prenotazione obbligatoria, si segnalano due approfondimenti d’interesse: “L’onda giapponese invade l’Europa”, che ha per oggetto le suggestioni orientali nelle arti applicate e figurative, e “Le grandi Esposizioni Universali: dialoghi tra Oriente e Occidente”, dedicato al fascino della cultura giapponese che seduce l’arte europea secondo le diverse sensibilità nazionali.
Nella sezione “Eventi” del sito si trovano gli appuntamenti da non perdere e i laboratori domenicali. Per domenica 19 gennaio 2020 è in programma “La ceramica in stile giapponese”, dedicato a bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni, un percorso di divertimento con esperienze giocose, come modellare l’argilla al tornio e a dipingere la ceramica con decorazioni ispirate al mondo animale e vegetale. Sabato 25 gennaio 2020, è aperto a tutti l’evento “Una diversità che attrae: Giappone ed Europa nel rivoluzionario scorcio di fine 800”, pensato per vivere la mostra in modo originale ed emozionante con guide esperte che accompagnano il visitatore alla scoperta di piccoli grandi segreti attraverso un percorso fatto di musica, teatro e poesia.
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