Ha preso avvio nei giorni scorsi presso la Commissione Cultura della Camera l’esame della proposta di legge “Norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di Cittadinanza e Costituzione e sull’insegnamento dell’inno di Mameli nelle scuole”.
Nel corso della prima seduta, svoltasi il 22 maggio, si sono susseguiti numerosi interventi di deputati dei diversi gruppi politici.
La Lega, per bocca di Davide Cavallotto, ha manifestato le proprie perplessità sul contenuto della proposta ponendo l’accento sull’importanza del riconoscimento delle specificità del territorio. “Queste ultime – ha sottolineato infatti l’esponente della Lega – costituiscono l’espressione della consapevolezza e della valorizzazione della diversità, elemento portante dell’identità collettiva”.
Diversi deputati hanno evidenziato anche le diverse tendenze autonomistiche presenti in alcuni territori (province autonome di Bolzano, di Trento e Sardegna, per esempio)
A questi perplessità ha però risposto l’onorevole Giulietti (Gruppo Misto) che ha affermato: “ Pur comprendendo le indicazioni dei colleghi e le legittime osservazioni in merito al tema delle specificità culturali, credo che si debba tenere conto di quanto prevede la Costituzione. In questo senso, considera l’inno d’Italia unificante e non divisivo”.
Particolarmente significativa è stata la presa di posizione di Manuela Di Centa (deputata del Pdl e pluricampionessa olimpica di sci): “Anche i territori che godono di autonomia speciale fanno comunque parte dell’Italia. L’insegnamento dell’inno italiano in territori come il Trentino-Alto Adige non rappresenterebbe un’imposizione, ma un’apertura per i cittadini italiani che vi abitano e in particolare modo per i campioni sportivi”.
Difficile prevedere i tempi di approvazione anche se va sottolineato il fatto che la Commissione sta esaminando il provvedimento in sede legislativa: questo significa che il disegno di legge non dovrà passare in aula ma potrà essere approvato direttamente dalla Commissione.
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