Riconoscere ufficialmente l’inno di Mameli come inno della Repubblica italiana e insegnarlo nelle scuole.
A chiederlo ufficialmente è il Partito Democratico, che ha depositato in commissione Affari costituzionali alla Camera una proposta di legge, che ha come primi firmatari gli onorevoli D’ottavio e Fiorio.
Questo perché, l’Italia non mai avuto ha un inno nazionale ufficiale: Fratelli d’Italia – l’inno che gli atleti azzurri cantano in occasione delle competizioni sportive – è soltanto provvisorio perché, a differenza del tricolore e dello stemma nazionale, non è riconosciuto da una apposita definizione istituzionale.
Nell’ottobre del 1946 il governo De Gasperi lo ha adottato ufficialmente con un provvedimento d’urgenza in sostituzione della Marcia reale sabauda ma non lo ha inserito in una disposizione.
“E’ arrivato il momento di farlo – dice il deputato Umberto D’Ottavio – Già nelle passate legislature ci sono state proposte di legge analoghe ma non si è mai arrivati a conclusione dell’iter. Questa volta potremmo farcela perché sono ormai superati i conflitti ideologici su quale sia il migliore inno. Nel 2012 il parlamento ha già approvato una legge che prevede l’insegnamento dell’inno di Mameli nelle scuole si tratta di dare continuità a quell’impulso“.
Ora, va anche detto che seppure non è ufficiale, l’inno di Mameli è inserito, come prassi, in diverse scuole d’Italia del primo ciclo, a partire dalla materna, nella normale programmazione.
Per D’Ottavio e Fiorio, scrive l’Ansa, si devono ringraziare i presidenti Ciampi, che fece reintrodurre la festa della Repubblica del 2 giugno, e Napolitano che in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia stimolò l’approvazione della legge per l’insegnamento dell’inno nazionale nelle scuole.
“Magari entro ottobre si potrebbe incardinare la proposta di legge in commissione”, aggiunge D’Ottavio.
Per la deputata Laura Concia, la presentazione della proposta arriva “nel giorno dell’inizio ufficioso delle Olimpiadi di Rio 2016 con il torneo di calcio femminile. Magari è di buon auspicio per sentirlo spesso e superare i 28 ori che le due delegazioni italiane, olimpica e paralimpica, hanno ottenuto ai Giochi scorsi”.
E la Lega Nord? “Speriamo che il fatto di lanciare questa iniziativa – dice D’Ottavio – non costringa altri a fare per forza i diversi. Magari possiamo essere uniti. Ricordo che l’inno di Mameli è quello che cantavano le brigate partigiane”.
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