Politica scolastica

Innovazione didattica, M5S: non basta qualche tecnologia digitale qua e là, servono strumenti critici

In molte scuole, soprattutto del primo ciclo, le tecnologie non sono sempre adeguate al fabbisogno e per l’innovazione didattica occorrono sforzi ingenti: non basta fare aderire gli istituti ai progetti. E in ogni caso quello che serve ancora di più sono le competenze digitali, perché senza di esse la formazione relativa alle nuove tecnologie rimane tutt’altro che soddisfacente. A sostenerlo, con tanto di sonore critiche alla riforma Renzi-Giannini, sono stati i deputati del M5S Luigi Gallo e Michela Montevecchi, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione di Camera e Senato.

“Non bisogna dare hardware alla scuola, ma il software agli studenti”

Nel presentare “Cultura 2030. Come evolverà la cultura nel prossimo futuro”, una ricerca previsionale affidata al sociologo Domenico De Masi e realizzata da 11 esperti internazionali indipendenti e di altissimo profilo, i due parlamentari hanno insistito sul fatto che “che la cultura sia messa al centro della strategia politica più ampia ed è urgente costruire un modello educativo che risponda alle sfide del presente senza banalizzarle, come è stato fatto dalle ultime riforme della Scuola, che hanno introdotto qualche tecnologia digitale qua e là spacciandola per innovazione didattica”.

Quello che serve non è dare un hardware alla scuola, ma il software agli studenti, ovvero fornire loro gli strumenti critici e creativi per affrontare un mondo sempre più complesso e progettare il futuro. Il 9 e il 10 ottobre a Roma cominceremo a parlarne insieme”.

La strategia a medio-lungo termine

La ricerca affidata a De Masi è stata commissionata nella convinzione che “basare la strategia politica su una visione articolata e a medio-lungo termine sia il metodo giusto di procedere. È uno strumento che vogliamo condividere con tutte le forze politiche e tutti gli attori culturali del nostro Paese per avviare un dibattito degno della nostra tradizione culturale”.

“Il Movimento 5 Stelle – hanno aggiunto i deputati Gallo e Montevecchi – ha scelto di darsi un metodo di lavoro: partire dalla ricerca per prefigurare scenari futuri possibili e su questi orientare l’azione politica. Dopo le ricerche “Lavoro 2025” e “Turismo 2030″, questo terzo focus è dedicato alla cultura. Siamo infatti convinti che nella società contemporanea postindustriale, dominata dall’informazione e dalla cosiddetta mediosfera, la conoscenza e la cultura siano fattori imprescindibili di orientamento critico, sviluppo della persona e innovazione”.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Signor Ministro, non elimini le parole dalle valutazioni!

Ill.mo Sig. Ministro Valditara, sono un insegnante di scuola secondaria di I grado e ho…

01/07/2024

Cinque ore di scuola serale al giorno per tre anni, cuoca 44enne si diploma con 100: “Il tempo libero lo dedicavo solo allo studio”

Tra i diplomati di quest'anno, peraltro con il massimo dei voti, c'è anche una cuoca,…

01/07/2024

Liliana Segre commenta l’inchiesta di Fanpage: “Dovrò essere cacciata di nuovo dal mio Paese?”

Tra i diversi commenti all'inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI, che…

01/07/2024

Maturità 2024, studente si confonde e svolge due tracce in una: la Commissione lo crede un genio e gli dà il massimo dei voti

Una storia che ha dell'incredibile: come riporta Skuola.net, uno studente ha preso il massimo dei…

01/07/2024

Fiori e corona d’alloro dopo l’orale di maturità, pioggia di critiche al trend: “È come se bruciassero le tappe in ogni cosa”

In questi giorni, com'è noto, si stanno svolgendo le prove orali della maturità 2024. Molti…

01/07/2024

Scena muta alla maturità, la dirigente rompe il silenzio: “Il valore dimostrato conta più dei voti”

Si parla ancora della scena muta che tre studentesse di un liceo di Venezia hanno…

01/07/2024