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Innovazione tra i banchi

Innovazione, rete, Europa. Tre parole ormai entrate far parte del vocabolario quotidiano della scuola italiana. Nella realtà, tre parole più “dette” che “vissute”. Ed, invece, le scuole Enis (“European Network of Innovative Schools“) riescono proprio a coniugare queste tre dimensioni.
Si tratta di una rete di quasi 300 scuole europee che fanno uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione in modo innovativo. L’Enis, attiva dal 2001, fa parte di European Schoolnet, la rete più ampia promossa dell’Unione europea che offre servizi, propone iniziative, realizza progetti a favore dell’istruzione in tutta Europa (http://www.eun.org/portal/index-en.cfm).
Tra le sue iniziative più interessanti Virtual school, il portale di scambio e condivisione delle esperienze per gli insegnanti europei (http://vs.eun.org/ww/en/pub/virtual_school/index.htm) e l’ambiente di collaborazione distanza community.eun. Come si diventa scuola Enis? Il Miur, come gli altri ministeri dell’istruzione europei, è incaricato di designare un numero di scuole che formeranno la rete nazionale Enis per una durata di due anni. Le nostre 41 sono state individuate da pochi mesi e sono reperibili sul sito http://enis.indire.it/enis_italia.php dove è possibile anche riscontrare i bandi e i criteri di selezione. Criteri che non riguardano – come intuitivamente sembra suggerire il “marchio” Enis – esclusivamente la dotazione tecnologica, ma l’innovazione come mentalità di gestione della scuola.
A più livelli. Infatti per queste scuole innovazione vuol dire qualità didattica e organizzativa. Innovazione vuol dire un nuovo modo di sentire e vivere l’insegnamento, concepirlo come frutto della comunità in cui ognuno è risorsa educativa per gli altri. E quindi innovazione vuol dire trasformazione del ruolo del docente e dell’insegnamento che diventa, così, partecipativo, multidisciplinare, responsabilizzante. Innovazione che è sostegno tecnico e gestionale, servizi all’utenza in tempi certi, risorse umane e tecnologiche a supporto del cambiamento. E, ancora, innovazione che passa attraverso la rete: non si intenda qui internet, ma proprio la rete di scuole sul territorio. Nell’elenco di scuole Enis non è raro trovare non una singola istituzione, ma una rete di scuole che presta servizi sul territorio, soprattutto nel campo della formazione e delle tecnologie. Servizi rivolti non solo agli studenti, ma anche ai fratelli maggiori, ai genitori e, perché no, ai nonni. Innovazione, quindi, come apprendimento permanente, la frontiera dell’educazione spesso dimenticata in Italia ma continuamente rimarcata dall’Europa per la sua centralità nei piani di sviluppo delle società moderne. Insomma, non basta qualche Pc in più, ma ci vuole tradizione, idee, volontà, apertura al territorio, valorizzazione intelligente delle risorse, umane, economiche e tecnologiche.

Redazione

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