I dati, quanto mai sconvolgenti, provengono da un’indagine condotta dall’associazione “Cittadini per l’aria”. Secondo lo studio in questione l’inquinamento sarebbe alle stelle nel capoluogo lombardo, soprattutto in una zona in cui si trovano moltissime scuole. Il risultato? I bambini e i ragazzi meneghini sono costretti a respirare aria nociva ogni giorno.
L’analisi è stata riportata da Il Corriere della Sera. L’associazione ha elaborato una mappa interattiva, in cui si scorge che nella zona di piazzale Loreto, dove ci sono una dozzina di istituti scolastici, la concentrazione media di biossido di azoto è di 55 microgrammi per metro cubo, cinque volte il limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La mappa, come sottolinea SkyTg24, è stata elaborata con un meccanismo d’intelligenza artificiale anche sulla base dei dati raccolti da centinaia di milanesi che hanno aderito ai progetti di scienza partecipata di “Cittadini per l’aria”.
La legge europea, come riporta il quotidiano, impone di non superare il limite di 40. Le linee guida aggiornate invece dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 dicono che per proteggere la salute la soglia dovrebbe essere molto più bassa, 10 microgrammi. In entrambi i casi, il limite viene superato, e non di poco.
Si tratta di oltre 110 mila bambini e studenti che respirano ogni giorno aria nociva, con un livello di veleni molto al di sopra dei limiti di legge. L’altro 45 per cento delle scuole milanese si trova in zone o quartieri in cui l’inquinamento è minore, ma che si collocano in una soglia appena inferiore rispetto a quella d’allarme. Anche qui, quindi, l’aria è praticamente tossica.
Ecco le gravi conseguenze di tutto ciò, nelle parole di Francesco Forastiere, tra i maggiori epidemiologi italiani: “L’inquinamento colpisce soprattutto i più deboli: i bambini ancora nel grembo della mamma, riducendo la loro crescita, i bambini nei primi anni di vita, aumentando la frequenza d’infezioni respiratorie, provocando crisi di asma, ritardando la crescita cognitiva e l’apprendimento; infine gli anziani, con l’aumento di problemi respiratori, cardiovascolari e neurologici, favorendo una mortalità precoce. Si tratta di un pericolo infido e sottile, difficile da riconoscere, che però la scienza è stata in grado di scovare. Le azioni per evitare questo insidioso pericolo sono tante, basta avere il coraggio di applicarle”.
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