Un altro caso di irregolarità relative ai titoli di studio di membri del personale della scuola: una “docente” 49enne di Como ha insegnato per vent’anni senza laurea né diploma ed è stata condannata a restituire una somma pari a 247mila euro. Lo riportano varie testate come Il Giorno e La Repubblica.
La donna ha insegnato inglese e tedesco in scuole elementari e licei. La vicenda è iniziata nel 2020, quando il dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como ha controllato le dichiarazioni presentate dalla donna per l’incarico iniziato un mese prima e dalle verifiche è emerso che la 49enne non si è mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano e che non ha conseguito neppure il diploma magistrale in una scuola paritaria, come da lei dichiarato.
A quel punto è scattata la denuncia in Procura, che nel gennaio 2022 ha chiesto il rinvio a giudizio della “professoressa” per le false attestazioni sul titolo di studio. Intanto l’Ufficio scolastico provinciale di Como ha segnalato il caso alla Corte dei Conti: le indagini hanno appurato che l’attività abusiva va retrodata all’anno scolastico 2003-2004.
“La prestazione resa in assenza dei requisiti di abilitazione richiesti – scrivono i giudici della Corte dei Conti nella sentenza – è una prestazione inutile, se non addirittura pregiudizievole ai fini dell’apprendimento degli studenti”.
Proprio oggi è emerso un caso simile: i finanzieri del Comando Provinciale di Udine hanno portato a termine l’operazione “DiplomATA”, segnalando alla Procura della Repubblica 39 persone responsabili di aver falsamente attestato il possesso di titoli culturali, professionali o di servizio al fine di ottenere l’assunzione con contratti a tempo determinato presso numerose scuole, dal 2018 al 2022, quali addetti amministrativi, tecnici e ausiliari (ATA).
Per 15 delle persone assunte, i diplomi falsi risultavano essere riconducibili a quattro istituti scolastici campani, che rilasciavano all’occorrenza e a richiesta pergamene o certificati di diplomi illegittimi o mai realmente conseguiti. E ancora, il numero progressivo identificativo di 3 diplomi rilasciati da un istituto paritario della provincia di Salerno è risultato essere fittizio perché già associato ai diplomi di altrettanti diversi studenti. In più, una persona è stata assunta a tempo determinato sulla base di un diploma di licenza media mai conseguito.
Sono 30 i dipendenti ATA che hanno dichiarato il possesso di titoli di servizio falsi, attestando di aver lavorato presso alcuni istituti scolastici paritari. Le indagini hanno dimostrato l’inesistenza di tali esperienze professionali, per le quali non era stato corrisposto alcun stipendio, né versato alcun contributo.
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