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Insegnamento del diritto del lavoro alla secondaria, Frassinetti alla Camera: “Regole sul rapporto lavorativo possono servire ai ragazzi” – Rivedi la diretta

Si è svolta oggi, presso la Commissione Cultura della Camera l’audizione della sottosegretaria di Stato per l’Istruzione e il Merito, Paola Frassinetti, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro nelle scuole secondarie.

La proposta di Amato (M5S)

Il deputato 5 Stelle Gaetano Amato propone di inserire così l’insegnamento:

“Se la materia venisse affidata agli insegnanti del comparto scientifico, 33 ore sono annue sono meno di un’ora a settimana. Basterebbe anticipare di mezz’ora l’orario di ingresso abbinandolo alla materia scientifica. Invece delle 8.30 i ragazzi entrerebbero alle 8 e fanno un’ora e mezza di materia scientifica due volte a settimana”.

Cherchi (M5s): servono i tecnici della prevenzione

Ad intervenire anche Susanna Cherchi del Movimento 5 Stelle: “I ragazzi chiedono praticità più che lezioni frontali. I tecnici della prevenzione, che hanno una conoscenza, dovrebbero essere utilizzati. Le lezioni frontali sono noiose, i ragazzini dopo dieci minuti guardano il diario per vedere cosa c’è dopo.

Frassinetti: studenti digiuni in diritto del lavoro

“Il diritto del lavoro è una delle branche più mutevoli del diritto, dove la giurisprudenza prevale sulla dottrina. Abbiamo alcune norme di diritto procedurale civile dove la dottrina rimane lì per 20-30 anni immutabile e abbiamo il diritto del lavoro che è in divenire. Ci sono però delle regole, soprattutto di natura contrattuale, sull’inizio del rapporto e quelle magari possono servire. Gli studenti sono digiuni in diritto del lavoro, non hanno contezza, soprattutto di quello che può accadere a loro, quando entrano nel mondo occupazionale. La capacità sarà il discernere tra un apprendimento di carattere generale. Serve capacità di trasmettere i dinamismi di questa branca del lavoro. Riporterò le vostre osservazioni nell’iter di questo provvedimento che inizia con queste audizioni” ha spiegato la sottosegretaria.

RIVEDI LA DIRETTA

Diritto del lavoro e sicurezza nei luoghi di lavoro: nuova materia di studio nella secondaria di secondo grado?

Mentre infuriano le polemiche e le proteste sulla sicurezza dei percorsi di alternanza-scuola lavoro, la maggioranza di Governo sta già pensando a qualche contromisura.
Ha preso avvio alla Camera l’esame di un disegno di legge presentato a fine novembre da tre deputati di Fratelli d’Italia per l’introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado.

La legge detta disposizioni finalizzate ad assicurare agli studenti la conoscenza specifica dei princìpi fondamentali della Costituzione in materia di lavoro e di promuovere il riconoscimento sostanziale dei diritti dei lavoratori, favorendo lo sviluppo della personalità umana e una vita dignitosa nell’ambito delle relazioni familiari e sociali.

L’articolo 2 del progetto di legge prevede che nelle scuole secondarie di secondo grado venga introdotto l’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro, al fine di far acquisire le conoscenze dei diritti costituzionali e delle principali normative che regolano il lavoro, anche con particolare riferimento al diritto del lavoratore ad avere un lavoro sicuro sotto i profili della salute, dell’igiene e del benessere nell’ambiente di lavoro, nella prospettiva della prevenzione e della gestione integrata dei rischi professionali.
Le scuole dovranno introdurre nel curricolo di istituto l’insegnamento di questa disciplina e potranno individuare, per ciascun anno di corso, il relativo orario, che non potrà però essere inferiore a 33 ore annuali.
L’insegnamento sarà affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.
Il Ministro dell’Istruzione e del Marito, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, dovrà definire le linee guida dell’insegnamento.

Con apposito decreto, entro 2 mesi dalla approvazione della legge il Ministro dell’istruzione e del merito dovrà definire anche i criteri per lo svolgimento delle attività di formazione e di aggiornamento dei docenti cui è affidato l’insegnamento del diritto del lavoro e le competenze minime dei medesimi docenti, nonché le modalità di riconoscimento delle competenze stesse.

Daniele Di Frangia

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