Dalle più recenti indagini internazionali emerge l’aumento della percentuale di quindicenni con scarse competenze in matematica e scienze; in altri termini, cresce il numero di giovani che non raggiungono i livelli di base in queste discipline.
A dirlo, è l’ultimo studio della Rete Eurydice, dal titolo ‘Increasing achievement and motivation in mathematics and science learning in schools’. L’indagine analizza come i sistemi educativi, la loro struttura, i curricoli, gli obiettivi e le pratiche di apprendimento possano contribuire a migliorare le competenze e le conoscenze degli studenti, con particolare riguardo a chi ha scarsi risultati.
Secondo Eurydice, le indagini internazionali ci dicono che la percentuale di alunni che non raggiunge i livelli di base in queste discipline rimane molto al di sopra il massimo stabilito a livello europeo del 15% (in Italia la percentuale fra i quindicenni è del 23,8% in matematica e del 29,5% in scienze).
Dallo studio emerge che se le percentuali di alunni con bassi livelli di competenze matematico-scientifiche sono alte alla scuola primaria, lo stesso si verifica a livello secondario.
I sistemi educativi che forniscono supporto all’apprendimento durante l’orario scolastico tendono ad avere percentuali inferiori di studenti con scarsi risultati sia in matematica che nelle scienze. Il supporto viene in genere organizzato singolarmente o in piccoli gruppi, in orario scolastico e/o extrascolastico.
Sempre in tema di supporto agli alunni con scarsi risultati, lo studio rileva che i sistemi educativi in cui vengono coinvolti insegnanti specializzati nel supporto agli alunni con bassi risultati riescono a migliorare l’efficacia del supporto stesso e quindi registrano percentuali minori di insuccessi fra gli alunni delle quarte classi del livello primario in matematica.
Ma come si può diminuire la percentuale di coloro che non raggiungono il livello base in queste due discipline?
Secondo lo studio, esiste una correlazione significativa fra le percentuali di scarso rendimento e i seguenti fattori:
A questi si aggiunge l’importanza di avere contenuti curricolari che mettano in relazione le due materie con la vita di tutti i giorni.
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