In seguito all’intesa tra Cei e Ministero dell’istruzione sul concorso relativo alla copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica dagli anni 2021/2022 al 2022/2024, lo Snadir sta portando avanti alcune iniziative per tutelare i tanti precari di questa categoria. Un numero significativo di insegnanti storici infatti, rischia di perdere il lavoro anche dopo decine di anni, poiché i titoli culturali e di servizio avranno scarso rilievo nella votazione finale.
A questo proposito il Sindacato degli insegnanti di religione chiede una procedura assunzionale straordinaria, così come per gli altri docenti abilitati, affinchè vengano salvaguardati i posti di lavoro a rischio. Tra le iniziative adottate, una lettera ai Vescovi con la richiesta di rendere la situazione di precariato di oltre 15000 docenti priorità dal Servizio Nazionale Insegnanti Religione Cattolica. Tra le soluzioni anche quella di un concorso per soli titoli o un concorso con sola prova orale non selettiva. Prospettive che hanno il parere favorevole degli altri sindacati.
Proroga del bando
Il Decreto Milleproroghe ha rinviato al 31 dicembre 2021 la pubblicazione del bando di concorso. Durante questo tempo lo Snadir e i docenti precari sperano si possano rivedere le disposizioni dell’art.1bis della legge 159/2019.
L’intesa dopo 17 anni
Il via libera, giunto a pochi giorni dal termine ultimo per la pubblicazione del bando, è arrivato il 14 dicembre con la firma del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, e dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. L’obiettivo, rimane quello di coprire tutti i posti per l’insegnamento di Religione Cattolica che risulteranno vacanti e disponibili nell’arco del prossimo triennio. Una parte dei posti messi a bando sarà riservata ai docenti precari storici di religione, in possesso di almeno 36 mesi di servizio svolto.
Tra i requisiti di partecipazione alla procedura concorsuale “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Dall’intesa scaturisce che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019.