Ci sono novità in merito all’aggressione di ieri, 5 febbraio, ai danni di una docente di Varese da parte di uno studente di 17 anni, che l’ha accoltellata scuola.
Come riporta l’Ansa, è contestata la premeditazione al 17enne arrestato per tentato omicidio per aver accoltellato ieri mattina l’insegnante. La premeditazione è dedotta anche dal fatto che lo studente si sia portato il coltello da casa.
Contestate poi le aggravanti dei futili motivi e dell’aver agito contro un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sua funzioni. La richiesta di convalida dell’arresto è stata presentata oggi al gip dalla Procura dei Minori diretta dalla facente funzione Luisa Russo. L’udienza non è ancora stata fissata.
“La scuola deve essere supportata con un servizio di tipo psicologico, eventualmente psichiatrico. I ragazzi che abbiano un forte disagio vanno aiutati. Voglio parlarne con il collega Schillaci: se il ministero della Salute sarà d’accordo, potremmo creare un presidio a livello di distretti provinciali, per offrire alle famiglie e alle scuole un punto di riferimento, un presidio territoriale a cui rivolgersi. Vogliamo riportare nelle scuole il principio del rispetto delle regole. Abbiamo iniziato a farlo con i diplomifici. Dobbiamo anche dare supporto ai presidi che giustamente vogliono far rispettare la legge. Ricordo a tutti che le occupazioni, decise oltretutto spesso da minoranze, violano il diritto costituzionale allo studio, e sono illegali”, ha detto oggi il ministro.
“Dopo questa ennesima, gravissima, aggressione nei confronti di un insegnante ribadisco l’impegno mio e del governo: i docenti e tutto il personale scolastico non saranno lasciati soli, tuteleremo la loro dignità professionale e la loro incolumità”, ha detto ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ribadendo quindi che il corpo docente può contare sul supporto delle istituzioni centrali.
“Lo Stato, oltre a garantire la tutela legale, dovrà costituirsi parte civile per il danno di immagine arrecato con questa aggressione, perché – ha continuato – chi aggredisce un suo docente ha aggredito lo Stato stesso e ne deve rispondere. Nel caso di minori”, come nel caso di Varese “dovranno essere i genitori a farsene carico, e deve essere approvato presto il ddl sul voto in condotta”.
Al risveglio la docente accoltellata avrebbe subito chiesto del suo aggressore: “L’insegnante accoltellata era provata, sedata dai farmaci e ancora scioccata per quanto accaduto, consapevole di avere rischiato. Ma al risveglio dall’operazione ha chiesto informazioni sullo stato di salute del ragazzo che l’ha colpita. Le abbiamo risposto che lo studente sta bene, ma non le abbiamo risposto quando ha chiesto dove si trovasse, cioè al carcere minorile Beccaria di Milano”, queste le parole del responsabile Enaip per la Lombardia.
Lo studente, che risulterebbe soffrire di depressione e disturbi bipolari, è stato poi arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Al momento, si indaga per capire se abbia deciso d’agire da solo forse per vendicarsi contro l’insegnante di presunti o meglio inesistenti torti, oppure sia stato “innescato” da coetanei.
Da capire, come scrive Il Corriere della Sera, se quella lama fosse in dotazione al ragazzo oppure gli sia stata procurata dai compagni. Magari “mandanti” dell’agguato poggiando sulla sua debolezza, insomma “immolandolo”.
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