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Insegnante accoltellata, Valditara: “Aggressioni dei genitori? Sì a forze dell’ordine a scuola, no a metal detector”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista Il Messaggero in cui ha parlato dell’aggressione di ieri, 5 febbraio, ai danni di una docente di Varese da parte di uno studente di 17 anni, che l’ha accoltellata a scuola.

Violenza a scuola, gli aggressori sono più spesso genitori

Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha fatto innanzitutto notare che “per le aggressioni compiute dai genitori si registra un aumento esponenziale. Nell’ultimo anno scolastico avevamo avuto 36 casi, ora dopo neanche cinque mesi siamo a 27, ma se guardiamo solo alle aggressioni da parte dei familiari c’è già un aumento del 111%. Per gli episodi di cui sono responsabili gli studenti invece si registra un leggero calo, -11%”.

Ecco il suo commento: “C’è una responsabilità educativa forte delle famiglie. Ecco perché, se un genitore aggredisce o prende a pugni un docente o un preside, deve risponderne nei confronti non solo dell’aggredito, ma anche dello Stato. È lo Stato a subire un danno di immagine e reputazionale, e dunque ha il diritto di essere risarcito”.

Valditara ha parlato della possibilità di difendere i docenti con forze dell’ordine nelle scuole: “Non la vedo semplice. Però nelle aree particolarmente a rischio si può immaginare una presenza delle forze dell’ordine a protezione di alcune scuole. Prevedere metal detector o cose del genere in ogni scuola? No, non penso”.

Valditara: la scuola deve essere supportata con un servizio di tipo psicologico

“La scuola deve essere supportata con un servizio di tipo psicologico, eventualmente psichiatrico. I ragazzi che abbiano un forte disagio vanno aiutati. Voglio parlarne con il collega Schillaci: se il ministero della Salute sarà d’accordo, potremmo creare un presidio a livello di distretti provinciali, per offrire alle famiglie e alle scuole un punto di riferimento, un presidio territoriale a cui rivolgersi. Vogliamo riportare nelle scuole il principio del rispetto delle regole. Abbiamo iniziato a farlo con i diplomifici. Dobbiamo anche dare supporto ai presidi che giustamente vogliono far rispettare la legge. Ricordo a tutti che le occupazioni, decise oltretutto spesso da minoranze, violano il diritto costituzionale allo studio, e sono illegali”, ha concluso il ministro.

Le prime parole del Ministro

“Dopo questa ennesima, gravissima, aggressione nei confronti di un insegnante ribadisco l’impegno mio e del governo: i docenti e tutto il personale scolastico non saranno lasciati soli, tuteleremo la loro dignità professionale e la loro incolumità”, ha detto ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ribadendo quindi che il corpo docente può contare sul supporto delle istituzioni centrali.

“Lo Stato, oltre a garantire la tutela legale, dovrà costituirsi parte civile per il danno di immagine arrecato con questa aggressione, perché – ha continuato – chi aggredisce un suo docente ha aggredito lo Stato stesso e ne deve rispondere. Nel caso di minori”, come nel caso di Varese “dovranno essere i genitori a farsene carico, e deve essere approvato presto il ddl sul voto in condotta”.

Redazione

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