Ci sono alcune novità sul caso della docente accoltellata lo scorso 5 febbraio scuola da uno studente a Varese. Come riporta Il Giorno, la donna è ricoverata da una settimana e ha ricevuto messaggi di “auguri” e di “pronta guarigione”, un mazzo di fiori, e una scatola di cioccolatini “manzoniani“ ispirati ai “Promessi sposi“, realizzati dai ragazzi della scuola.
“Ho trascorso una vita al fianco dei ragazzi, e quando mi sarò ripresa tornerò a lavorare a scuola”, queste le ultime parole della docente. Le sue condizioni migliorano ma è ancora dolorante, scossa e turbata per quello che è successo: è ancora presto per parlare di dimissioni. Durante la visita, la 57enne ha chiesto a lungo informazioni sulla scuola, sui progetti anche al fianco dei ragazzi più fragili che stava seguendo prima dell’aggressione.
Ha chiesto informazioni, inoltre, sulla sorte del ragazzo che una settimana fa l’ha accoltellata. “Quello che è successo non ha senso – ha riferito la docente ai colleghi – non c’è alcuna motivazione possibile. Non me l’aspettavo, non mi sentivo assolutamente in pericolo”.
“La scuola è tornata alla normalità – spiega il direttore della scuola –. I ragazzi e i docenti stanno reagendo bene al trauma, anche grazie all’assistenza del nostro sportello psicologico, già aperto da tempo per affrontare le situazioni di disagio. Quello che è successo è inspiegabile e impossibile da prevedere, avrebbe potuto verificarsi in ogni scuola”.
Il ragazzo, che ha alcune fragilità, incontrerà nei prossimi giorni i suoi difensori. Proseguono intanto gli accertamenti della Squadra mobile di Varese, coordinati dalla Procura per i minorenni di Milano, per ricostruire alcuni contorni del raid che il ragazzo avrebbe pianificato in solitudine, portando da casa il coltello a serramanico.
Come riporta Fanpage.it, lo studente minorenne si sarebbe difeso così: “Mi sentivo da tempo sotto pressione per problemi legati alla scuola. Non riesco neanche io a darmi una spiegazione, so che ho fatto un grosso sbaglio. Non ho colpito con l‘intenzione di ucciderla, mi dispiace per quello che ho fatto. Spero che la professoressa si possa riprendere al più presto”. Il giovane ha negato la premeditazione, che gli era stata subito contestata.
Al termine dell’interrogatorio il gip ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare nel carcere minorile sulla base del pericolo di reiterazione del reato.
Lo studente è stato immediatamente identificato e arrestato dalla Polizia con l’accusa di lesioni prodotte con un’arma, un coltello a serramanico, portata da casa.
Secondo l’Ansa, all’aggressione avrebbero assistito due colleghe della vittima, poi sentite in Questura.
Un’educatrice della scuola, presente al fatto, ha spiegato che la violenza si è consumata in modo “molto veloce: quasi non ci siamo resi conto di quanto è successo non c’erano stati diverbi, è stato improvviso”, ha raccontato la donna ai giornalisti.
Sembra anche che il 17enne autore della violenza abbia “problemi comportamentali” e segua “corsi personalizzati”.
Al risveglio la docente accoltellata avrebbe subito chiesto del suo aggressore: “L’insegnante accoltellata era provata, sedata dai farmaci e ancora scioccata per quanto accaduto, consapevole di avere rischiato. Ma al risveglio dall’operazione ha chiesto informazioni sullo stato di salute del ragazzo che l’ha colpita. Le abbiamo risposto che lo studente sta bene, ma non le abbiamo risposto quando ha chiesto dove si trovasse, cioè al carcere minorile Beccaria di Milano”, queste le parole del responsabile Enaip per la Lombardia.
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