I lettori ci scrivono

Insegnante… nonostante tutto, anche se non supero il concorso!

Sono Annalisa Ciancio, un’insegnante di scuola primaria di ruolo, da 20 anni. Ho una laurea in lingue, un’abilitazione per l’insegnamento dello spagnolo, un master per dirigenti nelle istituzioni scolastiche, vari corsi CLIL, svariati corsi sulla dislessia e i possibili ed immaginabili disturbi di apprendimento, corsi sul docente ricercatore nella scuola delle competenze…

Mi sto pavoneggiando? Sì, di essere una studentessa life long learning, come ci vuole l’Europa.

Purtroppo, però, non sono riuscita a reggere, nel concorso per la CDC A25, la batteria di quiz, di cui alcune banalissime sulla grammatica (imbarazzanti quasi), altre che con l’insegnamento dell’inglese non avevano alcunché da spartire.

Bene, tanto sono di ruolo, cosa voglio? Ho dato 20 anni di passione, di entusiasmo, di difficoltà, tra leggi e decreti che ci hanno chiamato a rimettere sempre tutto in discussione, a mettere voti, a dare giudizi, a stabilire livelli, a programmare, progettare, valutare ed essere valutati, a fare corsi di aggiornamento su cui non c’è obbligo oltre la quota obbligatoria, ma siccome l’esperto è pagato e guarda caso, in via eccezionale è proprio lì, nella scuola dove insegni, allora sei caldamente invitato a partecipare, a inventarti come fare DAD e DID con i tuoi personali strumenti, con la tua connessione, a fare corsi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di primo soccorso, a personalizzare, PEI, PDP, PAI, PIA, POF che cambia in PTOF (tutti con la P)… .

Anche PROFESSIONALITA’, inizia con P, ma nessuno ne tiene conto perché se vuoi una valorizzazione devi dimostrare ciò che hai fatto, i risultati raggiunti, il punto di forza e di debolezza del tuo progetto. Nessuno ti chiede con quali strumenti, risorse, strategie, ricerche personali e confronti tra colleghi di sera tardi, perché durante le ore di programmazione devi riempire i documenti, devi fare il lavoro per cui ti hanno fatto il corso di aggiornamento, altrimenti scade e non ti viene valutato.

Nessuno ti chiede se il tuo piccolo alunno, quello che hai letteralmente tenuto in braccio durante la prima elementare oggi è diventato infermiere, impiegato, medico, idraulico, anche molto bravo e se ti incontra per strada, ti chiama ancora “la MIA maestra”!

Bene, questa soddisfazione è solo nostra, solo mia, guai a chi mi chiede di scegliere tra 4 crocette!

A proposito, se non sono riuscita a scegliere tra più di 150 sonetti di Shakespeare, o a riconoscere un’opera letteraria da 10 righe prese a caso o se il QR code è tridimensionale, bidimensionale, alfanumerico, triangolare o quadrato, non potrò più insegnare?

Annalisa Ciancio 

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