Categorie: Politica scolastica

“Insegnanti arrabbiati”, Saudino: “Niente bonus, vogliamo rinnovo del contratto”

Riportiamo un’intervista alla Web TV “Vocepinerolese.it.” del prof Matteo Saudino, che ha fondato il coordinamento “Insegnanti Arrabbiati” nato nell’autunno del 2011.

Docente di storia e filosofia dell’IIS “Amaldi-Sraffa” di Orbassano (TO), Saudino ha scommesso su “Insegnanti Arrabiati” per contrastare la proposta Monti di innalzare il monte ore degli insegnanti da 18 a 24.

Ad oggi il suo coordinamento “Insegnanti Arrabbiati “che continua la sua lotta anche contro la cosiddetta “Buona Scuola”, si è costituito anche su Facebook, conta circa 4.000 membri ed è seguitissimo, così come il profilo Facebook del prof. Saudino che ha 3.166 amici privati e 5.733 seguaci sulla sua pagina pubblica.   

Il prof. Saudino, autore della famosa lettera di protesta inviata al ministro Poletti nel marzo 2015 quando questi asserì che si diventava insegnanti solo “per avere i tre mesi di vacanza” accendendo forti polemiche, nella sua intervista definisce la proposta denominata “la Buona Scuola” come un peggioramento delle condizioni di lavoro degli insegnanti” determinato da una scuola più autoritaria, “calata dall’alto su insegnanti, studenti e cittadini” dove si rafforza, a discapito degli organi collegiali, il potere del preside che potrà essere libero di nominare a suo piacimento i docenti.
In un paese che ha una propensione al malaffare – dice Saudino – può capitare che: io sono preside e nella mia scuola serve un docente di matematica, il figlio del mio amico è laureato in matematica, quindi chiamo lui al posto di un altro. 

Il prof. ‘arrabbiato’, che dice di essere per la disobbedienza civile, parla di due strategie prioritarie: investire sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e stabilizzare il personale come richiesto dall’Unione Europea che ha richiamato e condannato l’Italia per l’abuso di contratti a tempo determinato nel mondo della scuola.

Prosegue sostenendo che: “aprire la scuola al territorio, aprire agli investimenti privati, agli sponsor è molto rischioso perché gli sponsor vorranno poi avere un rendiconto. Quando ci sarà richiesto in cambio di un logo a scuola di poter entrare con i progetti all’interno del POF o in Consiglio di Istituto, la libertà di opinione degli insegnanti sarà ancora tutelata? Gli insegnanti tenderanno ad adeguarsi, quanti miei colleghi precari cominciano già a dire, io veramente questo sciopero, quest’iniziativa non la faccio perché il preside magari non mi chiama più.

Continua Saudino: “un esempio concreto di disobbedienza civile riguarda i cinquecento euro ricevuti per iniziative di formazione, ‘non li spendiamo’.  A fine anno dimostriamo, se diventa una campagna pubblica, che non siamo d’accordo con Renzi e con il Governo, perché volevamo un’altra scuola e soprattutto perché non vogliamo i cinquecento euro come bonus una tantum ma vorremmo il rinnovo contrattuale. Si parla molto di valutazione degli insegnanti, ma chi stabilisce chi è il più meritevole? Quello che fa leggere più libri? Che spiega con più passione Platone, Aristotele, Cartesio, Nietzsche o quello che fa più progetti interdisciplinari, li porta più in gita, più a teatro. O magari quello che prova più progetti che fanno bella la scuola, che portano più fondi alla scuola, il professore più meritevole è quello che dice sì al preside ogni volta che chiede qualcosa o è quello che partendo con una classe a livello 10 è arrivato a 30 o quello che partendo da 90 è arrivato a cento?”

Carmine Nicoletti

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