È tempo di super autonomia e di dirigenti scolastici decisionisti, che a torto o a ragione devono fare i conti con scelte difficili e a volte anche impopolari. Con la neo riforma Giannini, appena approvata alla Camera e pronta ad essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, dopo la firma del Presidente Mattarella, la scuola cambia volto ed assumerà sempre di più le sembianze del volto dirigenziale. Un volto sempre pronto ad esaudire, senza guardare in faccia a nessuno, i desideri dei propri iscritti, linfa vitale per il super dirigente.
Ecco quindi affiorare le prime decisioni dirigenziali della nuova scuola dell’era Renzi, dove i presidi cercano di non scontentare la richiesta di iscrizione di alcuni alunni, pronti, se delusi, a cambiare scuola. Si tratta di studenti che si erano iscritti in un certo liceo scientifico, pensando di avere un indirizzo musicale e un altro sportivo, indirizzi che il Miur non ha concesso per l’anno scolastico 2015-2016.
Ecco che la nuova figura dirigenziale, investita dei nuovi poteri, pensa a non perdere il suo bacino d’utenza e a soddisfare l’utenza proponendo delle curvature musicali e sportive già a partire dal prossimo settembre 2015. Ma questo è legislativamente possibile e soprattutto è conveniente? Incominciamo con il dire che in pieno luglio ad organici scolastici ormai pronti alla chiusura, approvare una curvatura di indirizzo musicale o sportivo, ci sembra un azzardo che contrasta vistosamente la legislazione vigente.
Basterebbe pensare ad alcune violazioni che potrebbero essere fatte del DPR 81/2009 che contiene il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane nella scuola e gli equi parametri per la composizione delle classi. Poi se per fare una curvatura, al fine di accontentare l’utenza, si dovesse pensare di recuperare ore attuando una riduzione dell’unità oraria da 60 a 50 minuti, si rischia di incorrere, anche se ci fosse il bene placito degli organi collegiali, nell’illegittimità di garantire i quadri orari annuali. Facendo un esempio per comprendere quanto stiamo dicendo, riducendo l’ora di lezione di 10 minuti le 165 ore di matematica garantite dai quadri orari vigenti, si ridurrebbero a 137,5, perdendo in un anno 27,5 ore di matematica per dare spazio alla musica o alle scienze motorie.
Una scelta possibile ma che potrebbe prestare il fianco ad eventuali ricorsi al TAR da parte di alunni non promossi. Attenzione insegnanti alle curvature pericolose, potrebbero essere nocive e poi andrebbero ad incidere negativamente su alcune classi di concorso a vantaggio di altre. Una guerra tra poveri che sicuramente non conviene a nessuno, ma che, alla nuova figura di Preside potrebbe anche non dispiacere.
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