Categorie: Politica scolastica

Insegnanti calabresi incatenati contro il DdL scuola e la censura dei media

A conclusione dello sciopero della fame a staffetta tra città, iniziato a Lamezia Terme martedì 17 giugno, una delegazione di insegnanti calabresi si è incatenata nella piazzetta San Domenico sul palco di Trame, la ormai nota rassegna culturale contro le mafie che si tiene in città.
Lo sciopero è stato indetto dal coordinamento “Insegnanti calabresi”, Comitato LIP Lamezia e Comitato locale dell’Associazione Nazionale ” Per la Scuola della Repubblica”.
Con alcuni cartelli i docenti hanno voluto evidenziare quanto la scuola sia a rischio mafia a causa del ddl scuola in via di approvazione al Senato.
I cartelli recitavano le scritte “No alla gestione mafiosa della scuola”, “No alla trattativa scuola-mafia”.
Con un bavaglio alla bocca abbiamo voluto anche protestare contro il silenzio totale dei media nazionali rispetto alle innumerevoli azioni di protesta che si stanno sviluppando in tutto il nostro Paese, tanto da aver convinto gli Italiani che siamo solo una minoranza. L’oscuramento da parte dei media delle ragioni delle proteste avvalora la tesi di quanto sia dittatoriale l’atteggiamento di questo governo che sta operando un vero e proprio ricatto sul piano delle assunzioni, associandolo di forza all’approvazione dell’intero disegno.
Vogliamo ricordare che, se il 90% circa di una categoria di lavoratori sciopera, come è accaduto il 5 maggio, significa che il malessere e la contrarietà sono ampiamente condivise. Nelle giornate trascorse in piazza abbiamo registrato la solidarietà di una infinità di persone, che hanno lasciato un proprio pensiero ed una propria riflessione su un quaderno rosso, che invieremo direttamente a Renzi.
Il sostegno è venuto anche dai collettivi (“Riscossa studentesca”, “Altra Lamezia”, “Casa Rossa” e “Spazio e Libertà”), dai partiti (Mov5stelle e PRC Lamezia), dal neoSindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, dall’ex Sindaco Speranza, dal giornalista Peppe Baldesarro, dai sindacati (USB, Gilda e Con.tip), dal “MI.DA precari” dai passanti e dai docenti in pensione preoccupati per le future generazioni, che saranno private del diritto allo studio e alla formazione libera. Generazioni che saranno lasciate in mano ai privati in scuole gestite da presidi sceriffi conferendo loro il “potere” di nominare i docenti e aprendo di fatto le porte alla corruzione ed al malaffare
Abbiamo invece registrato il totale disinteresse dimostrato dall’intero Pd lametino in linea col Pd nazionale, che probabilmente non potrà assumersi la responsabilità di far cadere il governo.
Di rimando però si assumerà la responsabilità di far cadere la scuola pubblica statale, che sicuramente ha un valore di gran lunga maggiore di questo governo di nominati.
Anche il direttore di Trame, Gaetano Savatteri ha manifestato la propria solidarietà leggendo un nostro comunicato e permettendoci infine, in maniera molto civile, di fare il nostro flah-mob, che non aveva lo scopo di disturbare la rassegna, ma solo attirare l’attenzione dei media.
Nei giorni scorsi, sempre in maniera molto discreta abbiamo fatto una piccola incursione a Trame, ricevendo la solidarietà anche di qualche magistrato, ugualmente preoccupato che la mancanza di una scuola libera possa influenzare le generazioni future lasciandole facili prede della manovalanza mafiosa.
Un’ultima incursione è avvenuta nello spettacolo di Sabina Guzzanti “La Trattativa” (parafrasato proprio in un nostro slogan (“NO ALLA TRATTATIVA MAFIA-SCUOLA”) al Teatro Grandinetti, durante un intervento sul palco dove veniva posto un interrogativo sulla totale censura dei media di Stato rispetto alle diverse azioni di protesta svolte e al quale la Guzzanti ha risposto che i media sono spesso allineati con i Governi di turno e ha espresso piena solidarietà alla lotta dei docenti in difesa della Scuola Statale Pubblica e democratica.

La voce degli altri

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