La cosiddetta sindrome di burnout è nota da tempo agli studiosi che si occupano delle difficoltà che incontrano le persone che svolgono mestieri che presuppongono un alto coinvolgimento emotivo.
Una recente ricerca del Dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Modena pubblicata sulla rivista Psicologia e scuola getta nuova luce sul problema: innanzitutto appare assodato che l’interazione centrata sui problemi dello studente induce spesso sentimenti di ansia, imbarazzo o anche disperazione e questo, a lungo andare, può logorare emotivamente l’insegnante.
E stato anche confermato che il burnout ha a che fare con una situazione di esaurimento emozionale oltre che di mancata realizzazione personale e di spersonalizzazione.
La ricerca ha coinvolto insegnanti di scuola media superiore e inferiore il cui livello di burnout è stato misurato utilizzando appositi strumenti di rilevazione e messo in relazione con diverse caratteristiche personali, tra cui l’età, il sesso, l’anzianità di servizio e le strutture di personalità.
Ma – ed è questo l’aspetto nuovo – lo studio condotto dal gruppo di ricerca modenese analizza in particolare le relazioni tra burnout e diversi fattori di personalità, tra cui l’estroversione, l’amicalità, la stabilità emotiva e l’apertura mentale.
A quali conclusioni è arrivata la ricerca ?
La più interessante è questa: il burnout degli insegnanti sembrerebbe dipendere più dall’individuo e dalla sua capacità di gestire i problemi che non dalle situazioni problematiche presenti all’interno delle organizzazioni scolastiche: i ricercatori hanno infatti scoperto che gli insegnanti con sindrome di burnout sono anche quelli che hanno un profilo di personalità caratterizzato da bassa capacità di controllare le reazioni emotive, instabilità di umore, presenza di affetti negativi, basso livello di attività, scarsa cooperatività e tenacia, scarsa apertura culturale, bassa creatività e forte tendenza a sottovalutarsi.
Al contrario, gli insegnanti con alto livello di realizzazione sono estroversi, dinamici, cordiali, cooperativi, scrupolosi, tenaci, emotivamente stabili, aperti alle novità e creativi e si valutano in modo positivo; conseguentemente non soffrono affatto – ne soffrono in misura molto minore – della sindrome del burnout.
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