Personale

Insegnanti di religione fuori dagli esami di terza media? Macché, abbiamo pieno titolo per stare lì

È giunta stretto giro di posta la replica dei docenti di religione alla richiesta di chiarimento presentata al Miur  da oltre dieci associazioni laiche, tra cui il Comitato nazionale Scuola e Costituzione, il Comitato nazionale “Per la Scuola della Repubblica” e l’Associazione nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, per sottolineare le parole del sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano (“al profilo finale dello studente definito nelle citate indicazioni, difatti, non afferisce l’insegnamento della religione cattolica”) e che durante gli esami del 2018 le cose non andarono nel modo come espresso dal decreto legislativo n. 62/2017.

Il sottosegretario poteva essere più chiaro

Secondo il leader dello Snadir, il primo sindacato dei docenti di religione, quelle del sottosegretario sono “dichiarazioni che certamente mancano di completezza e che generano incongruenze. Le parole del sottosegretario Giuliano – continua il sindacalista – non chiariscono di fatto il ruolo degli insegnanti di religione all’interno delle commissioni, e pongono nuovi quesiti: se tali insegnanti non possono né interrogare gli alunni e né valutarli in sede di esame, perché sono obbligati a far parte delle commissioni?”.

È lo stesso Orazio Ruscica a rispondere, naturalmente a nome di docenti che rappresenta. “Il voto di ammissione all’esame di terza media – dice – è da intendersi non come espressione della media aritmetica delle singole discipline, ma come valutazione globale dell’intero percorso scolastico triennale svolto dall’alunno. Pertanto è del tutto evidente che la valutazione di ogni alunno esige che tutti i docenti interessati alla loro istruzione e formazione diano il proprio contributo per una più completa ed esaustiva valutazione degli stessi alunni “in termini di impegno, modalità di apprendimento, competenze acquisite”.

Nessun ostacolo

In risposta a chi invece sostiene che l’ora di religione rappresenti un attacco alla laicità del nostro Stato, Ruscica replica dicendo che “la presenza degli insegnanti di religione nelle commissioni d’esame non ostacola in alcun modo l’impianto laico della scuola italiana, ma ne arricchisce i fondamenti culturali attraverso contenuti culturali e principi che appartengono al nostro patrimonio storico”.

“Non a caso – continua – , nella revisione concordataria del 1984, vengono riconosciuti dallo Stato i fondamenti culturali dell’Irc, legati soprattutto al patrimonio storico del popolo italiano. L’IRC, difatti, ha fondamenti culturali, contenuti e principi che appartengono al patrimonio storico del popolo italiano, ne consegue che il sapere religioso trova spazio nella scuola non per una concessione di privilegio, ma per un riconoscimento oggettivo da parte dello Stato, che considera l’IRC portatore di grande forza educativa, nonché di contenuti culturali e formativi della persona, pur se confessionali nell’oggetto”.

Il voto dei docenti di religione non è da meno

Riguardo, infine, alla lamentela riguardante i casi in cui il docente di religione “ha partecipato allo scrutinio votando per la promozione o bocciatura”, il leader dello Snadir ricorda alle associazioni laiche “che la Giustizia Amministrativa si è pronunciata a sostegno del principio che il voto del docente di religione sia determinante ai fini della costituzione della maggioranza per stabilire l’eventuale promozione alla classe successiva oppure ammissione o meno agli esami dell’alunno che di tale insegnamento si avvale”.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Riallineamento di carriera, le scuole hanno l’obbligo di attivarlo senza alcuna istanza da parte dei docenti. Le scuole stanno controllando tutte le ricostruzioni di carriera

In tutte le scuole italiane è partita l'operazione di controllo preventivo di regolarità amministrativa e…

30/06/2024

Decreto scuola: le misure sul sostegno proposte dal Ministro non dovrebbero cambiare (per ora); maxi “sanatoria” per decine di migliaia di precari

L’esame del decreto legge 71 del 31 maggio 2024 sta entrando nella sua fase principale:…

30/06/2024

Violenza giovanile. C’è un solo rimedio, tornare ad educare …

Di fronte al dilagare della violenza giovanile, le due principali agenzie educative, la scuola e…

30/06/2024

eCampus 30 Cfu, nuova edizione: ecco come iscriversi ai percorsi abilitanti

I percorsi abilitanti da 30 CFU, molto attesi da tanti docenti di ruolo che aspirano a…

30/06/2024

Giochi di matematica, come fare appassionare gli studenti della primaria alla disciplina?

I giochi di matematica rendono l'apprendimento divertente e stimolante. Coinvolgono gli studenti, migliorano le abilità…

30/06/2024

Mindfulness e meditazione scuola: come ritagliare un momento della quotidianità frenetica per lavorare su di sé?

Incorporare mindfulness e meditazione a scuola aiuta studenti e docenti a ritagliarsi un momento di…

30/06/2024