Bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali. Sono migliaia gli studenti nelle nostre scuole che richiedono una sempre maggiore integrazione scolastica e sociale. Quale passo avanti può compiere l’Italia che è pure un paese molto all’avanguardia in questo settore? “Credo che il passo avanti sia la didattica per tutti gli alunni, una didattica che legga, riconosca e valorizzi le differenze di tutti gli alunni e non soltanto quelli con una disabilità certificata”, spiega Dario Ianes, del comitato scientifico Erickson. Molto resta dunque da fare. “Basta con gli insegnanti di sostegno che escono dalla classe e si caricano solo su sé il peso del loro caso che invece sarebbe di tutti gli insegnanti. No al lavoro solo degli insegnanti di sostegno e nell’aula di sostegno. Questa non è integrazione”.
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