Volevo evidenziare la situazione particolarmente svantaggiosa in cui si trovano i docenti di sostegno.
Prima di tutto una precisazione: gli insegnati di sostegno posseggono un titolo in più rispetto ai colleghi che insegnano nel posto comune, in quanto posseggono la specifica abilitazione più la specializzazione sul sostegno.
Quando ci sono state negli anni le immissioni in ruolo i docenti specializzati nel sostegno non hanno potuto rifiutare il ruolo nel
sostegno altrimenti venivano depennati automaticamente dalla graduatoria del posto comune, perché era la stessa, proprio perché il sostegno non è una classe di concorso ad hoc.
Ora però dopo anni che insegnano sostegno e desidererebbero ritornare o passare al posto comune, una volta trascorsi i 5 anni di vincolo, invece di partecipare alle operazioni di mobilità con il proprio punteggio per il posto comune vanno in coda a coloro che
sono già nel posto comune, nonostante questi abbiano magari punteggi sensibilmente più bassi dei loro.
Per non parlare di quello che sta succedendo nella scuola primaria e dell’infanzia, dove tramite ricorsi e concorsi straordinari non selettivi stanno entrando tantissime persone.
Nella mobilità di questo anno vergognosamente sono andati perfino in coda a chi è in ruolo con riserva nel posto comune. Una vera beffa per i docenti specializzati.
Ci chiediamo ma i politici, perché anziché fare sempre gli interessi dei diplomati magistrali non pensano a questi docenti, che hanno tutti i diritti, in quanto a loro non manca nulla, di partecipare alle operazioni di mobilità con il proprio punteggio? Perché in Italia bisogna sempre penalizzare chi ha più titoli?
Marco Bullo
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